Si sbloccheranno i primi fondi per l’Expo 2015: una rassicurazione di benvenuto per il neo amministratore delegato, Giuseppe Sala, che ha raggiunto con i tecnici del ministero dell’Economia un’intesa per rendere spendibili i 7,5 milioni di euro stanziati per il 2009 dal ministero in favore della società e fino a questo momento non spendibili. Si tratta di 4,8 milioni per le spese correnti e 2,7 milioni per le opere, che erano rimasti sospesi dal 2009. Un primo passo per ripartire, anche se ne parlerà solo a fine agosto.
La decisione di Tremonti (che conferma un impegno già assunto dal governo) non è ancora operativa, ma durante i suoi incontri romani Sala ha ottenuto rassicurazioni che entro un mese tutti i finanziamenti ministeriali dell’anno scorso diventeranno disponibili. A questo punto, la società di gestione si preparerebbe a chiudere il 2010 senza problemi contabili. Ai 7,5 milioni in arrivo dal Tesoro, infatti, si aggiungono i versamenti promessi dal Comune e dalla Provincia per un totale di 2,2 milioni, mentre la Regione aveva già versato in precedenza la propria quota.
Una notizia positiva che bilancia le difficoltà nel settore delle aree. I legali stanno esaminando la proposta dei privati Fondazione Fiera e famiglia Cabassi, inclusi i cinque scenari per il dopo Expo ipotizzati dagli architetti che si sono misurati con i parametri proposti dalle istituzioni. E l’elemento sicuramente più imponente sono gli edifici residenziali, numerosi, alti fino a diciannove piani e diffusi per l’intera area, tra canaletti, specchi d’acqua e aree a verde. Il dopo Expo diventerebbe così un’operazione immobiliare per realizzare una città satellite a nord ovest di Milano.
Secondo le prime indiscrezioni, i legali avrebbero suggerito di stendere un accordo di programma prima di qualsiasi accordo economico e inoltre avrebbero sollevato obiezioni sui costi di infrastrutturazione di cui si farebbero carico i privati, giudicati a una prima analisi troppo bassi. Restano fissi il sistema di viabilità (55mila metri quadrati), le vie d’acqua (92mila metri quadrati) e gli edifici permanenti di Expo, quelli già pensati per restare anche dopo il 2015, a partire dall’orto botanico. Un’ampia area (72mila metri quadrati) è dedicata alla nuova sede Rai, che diventerà una specie di Saxa Rubra vicina alla Fiera di Rho Pero.
Nel primo scenario si ipotizzano 580mila metri quadrati di verde e spazi pubblici attraversati da nuovi edifici di cui sono indicate le altezze medie: gli edifici in linea saranno di otto piani, le torri di diciotto piani. Nel secondo scenario il verde e gli spazi pubblici sono scesi a quota 560mila metri quadrati, mentre gli edifici a torre sono ancora più alti: diciannove piani.
Nel terzo gli edifici sono più numerosi e più compatti, ma un po’ meno alti: le torri arrivano a quattordici piani, gli altri palazzi sono di otto piani.
Progetti futuribili finché non si troverà un accordo tra le istituzioni sulle aree.