Ecco il seguito del blockbuster che incassò 525 milioni di euro

Il sottotitolo suona meglio in originale, «Revenge of the Fallen», ma sono dettagli. Potente e schiacciasassi come uno dei suoi mega-robot (gli Autobots sono i buoni, i Decepticons i cattivi), esce domani in Italia in 600 copie il secondo «Transformers», sempre diretto dall’esperto Michael Bay e prodotto da Steven Spielberg. Sarà un successo come il primo che lambì i 750 milioni di dollari (525 milioni di euro)? Probabilmente sì, lo provano i primi incassi totalizzati in Gran Bretagna e Giappone: 20 milioni di dollari in tre giorni. Ieri è toccato agli Stati Uniti, in vista dell’uscita del 26 in tutti gli altri Paesi del mondo. Solo in Pakistan tarderà al 3 luglio. Alcuni numeri sul film: 200 milioni di budget, pressappoco quanto il rivale «Terminator Salvation», 46 robot usati, uno dei quali, Devastator, alto quanto un palazzo di 10 piani. E intanto, mentre Shia LaBeouf e Megan Fox si preparano a girare il terzo episodio, l’industria dei giocattoli Hasbro si prepara a varare una nuova gigantesca operazione di merchandising attorno ai giocattoli «trasformisti» nati nel 1984 e presto divenuti un fenomeno sociale e intergenerazionale. Le cifre, da capogiro, parlano chiaro: 600 milioni di dollari di Transformers venduti nel mondo. Un successo destinato a crescere con la nuova linea Movie, che arriva nei negozi sfruttando il traino del film. Pensati come giocattoli, i Transformers sono infatti entrati di diritto nella storia del costume, contaminando con le loro metamorfosi anche il mondo della musica, della pubblicità, dei fumetti, dei videogame e naturalmente del cinema e della tv, con ben 22 serie animate prodotte.

Prediletti dai bambini, i Trasformers devono la loro fortuna alla perfetta trasformabilità di ogni veicolo, che da auto, aereo o nave consente di dare vita a robot curati fin nei minimi dettagli e dotati di funzioni sempre più evolute.

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