Che il teatro goda di una libertà espressiva più ampia della televisione è facile rendersene conto soprattutto durante una campagna elettorale. Prendete il caso di Cochi (Ponzoni) e Renato (Pozzetto). La celebre coppia meneghina tornata in auge la passata stagione nelle piazze del nord con uno spettacolo dal titolo Nuotando con le lacrime agli occhi (che rimanda a una loro celebre canzone) è stata invitata anche recentemente a non eseguire davanti alle telecamere il motivo Malpensa. Pur se scritto in tempi non sospetti e dedicato a una tragicomica storia damore, la canzone è godibile di questi tempi soltanto sedendosi nelle poltrone di un teatro. Come accadrà al pubblico del Brancaccio dalla prossima settimana.
Nuotando con le lacrime agli occhi debutta infatti martedì prossimo nella sala di via Merulana. Si tratta in buona sostanza di un recital che riporta immediatamente agli anni Settanta quando la celebre coppia di comici divenne famosa sul piccolo schermo riproponendo gag e motivi che avevano cesellato con certosina pazienza durante la gavetta nei cabaret milanesi. A ispirare il titolo dello spettacolo quello della già citata canzone che racconta il dramma degli immigrati clandestini che sbarcano nel nostro Paese nellillusione di un futuro migliore. In linea con la loro cifra stilistica, un fare teatro nel teatro, un giocare con i generi come il cabaret, lavanspettacolo, la satira e il non-sense, Cochi e Renato fanno del tema drammatico lo spunto ideale per mettere in scena una situazione surreale, picaresca e quanto mai attuale.
Si ride con le lacrime agli occhi, si «nuota contro i problemi che la vita ci riserva, continuando a lottare, a lavorare insieme, a divertirsi» spiega Cochi. Uno spettacolo forte di un repertorio lungo ventanni di lavoro in coppia, che metterà insieme classici come La gallina oppure E la vita la vita, canzoni scritte con Enzo Jannacci e nuove occasioni per rileggere situazioni del quotidiano in chiave ironica.
La coppia Cochi e Renato è nata nel 1964 e ha imposto subito una comicità stralunata che nel tempo si è lanciata sul binario del teatro dellassurdo. «Idealmente è come se non ci fossimo mai separati - e quanto sostiene la coppia cabarettistica più longeva dItalia - il nostro occhio stralunato è sempre lo stesso.
In cartellone fino a domenica 6 aprile.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.