RomaRinnovamento nella continuità. La stesura delle liste Pdl per le elezioni europee, messa a punto ieri sera in un vertice a Palazzo Grazioli tra i tre coordinatori del partito Bondi, La Russa e Verdini e il presidente Berlusconi, è caratterizzata da candidature di volti nuovi per la politica, ma anche da importanti riconferme e da alcuni ritorni. Come quello di Clemente Mastella, leader Udeur ed ex ministro della Giustizia, che dovrebbe essere in testa di lista nellItalia meridionale.
Il condizionale è dobbligo perché il termine ultimo per la presentazione delle liste scade domani e quindi qualche sorpresa dellultima ora è sempre possibile. Le candidature femminili che hanno attirato lattenzione dei media sono tuttora in fase di definizione, ma Lara Comi, laureata in marketing alla Bocconi e già coordinatrice dei giovani di Fi in Lombardia, e Barbara Matera, volto noto ai telespettatori per aver recitato in «Carabinieri», appaiono certe. Meno scontato linserimento nelle liste di figure femminili emergenti come Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti e lex protagonista del Grande Fratello Angela Sozio che sembra avere minori chance. Probabile invece un approdo da europarlamentare per la giovane cantante sassarese Cristina Ravot e per la giornalista televisiva Rachele Restivo. Insomma, non è automatico che la selezione effettuata nellambito del corso di formazione politica a via dellUmiltà determini linserimento nelle liste, anche se nel Nord-Ovest sembra molto probabile linserimento di Elisa Alloro e di Silvia Travaglini.
La pattuglia dei «riconfermati» infatti si prospetta abbastanza nutrita. A partire dal vicepresidente dellEuroparlamento, Mario Mauro, designato da Berlusconi alla guida dellemiciclo in quota Ppe. Il ritorno a Strasburgo dovrebbe essere quasi sicuro anche per Stefano Zappalà (ex capogruppo di Fi), per Elisabetta Gardini e per lex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Sul fronte degli ex An ci saranno ancora Roberta Angelilli, Cristiana Muscardini, Salvatore Tatarella e forse Nino Strano. Per quanto riguarda gli ex di Forza Italia riotterranno il proprio seggio Alfredo Antoniozzi, Giuseppe Gargani e molto probabilmente la popolare Iva Zanicchi.
La selezione, quella vera, la faranno gli elettori poiché maggiori saranno i consensi per il Pdl maggiore sarà la possibilità di aumentare la rappresentanza del partito unico del centrodestra in sede europea. Lobiettivo è portare il numero dei deputati dagli attuali 28 a oltre «quota trenta» (34 se i consensi dovessero essere particolarmente numerosi). Anche per questo motivo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, correrà come capolista in tutte le circoscrizioni, mentre non ci dovrebbero essere altri esponenti dellesecutivo. Dovrebbero invece essere candidate alcune giovani parlamentari nazionali del Pdl in modo da irrobustire la rappresentanza femminile. Sarebbe confermata la corsa nel Nord-Ovest per Laura Ravetto, responsabile del settore Comunicazione, e al Centro per Beatrice Lorenzin e Annagrazia Calabria, la più giovane deputata del Popolo della libertà che a marzo ha aperto i lavori del congresso costitutivo. Tra coloro che saranno chiamate a decidere, se elette, tra il seggio a Roma e quello a Strasburgo ci saranno anche Nunzia De Girolamo e Barbara Mannucci al Sud e Gabriella Giammanco nelle Isole.
Lallargamento dellarea dei consensi dovrebbe essere conseguito anche attraverso le candidature di esponenti politici con un forte radicamento territoriale. E se il nome di Tatarella al Sud ha un forte impatto evocativo, analogamente nel Nord-Ovest si pensa a Carlo Fidanza, vicecapogruppo Pdl al Comune di Milano e già vicepresidente di Azione Giovani, e nel Centro ad Alfredo Pallone, capogruppo del centrodestra alla Regione Lazio. Sempre in questottica potrebbe essere avanzata la candidatura di Marco Scurria, presidente del Modavi (volontariato) o riproposta quella di Franz Turchi, europarlamentare dal 1999 al 2004.
Tra coloro che non dovrebbero trovare posto nelle liste il nome più illustre è quello dellex ministro Paolo Cirino Pomicino. Per il giornalista Jas Gawronski la mancata riconferma era pressoché scontata giacché aveva già espresso la volontà di terminare il proprio impegno.
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