Ecco come ti scovo il milanese perfetto

Un maestro di vita, un giornalista dal talento raffinato e gentile, che ha destinato il suo patrimonio materiale ma soprattutto morale, ad altri colleghi della carta stampata e della tv. E scoprire e valorizzare altri «maestri» come Attilio Carosso - «cavaliere» di quell’Ordine tutto speciale che è la «milanesità», ovvero, la capacità, la volontà, il sapere, la caparbietà nel lavoro e il conquistare nella vita e nella società posizioni di prestigio solo con la forza del proprio talento - è la missione del Premio «Attilio e Ada Carosso - La Milanesità» che l’altra sera ha avuto una folta platea per i premi consegnati a Emanuela Zanotti per l’articolo «Destini a casa Mondadori» (Giornale di Brescia, 15 marzo 2006) e a don Gino Rigoldi per il volume Il male minore edito da Mondadori.
Attilio Carosso, nato a Milano il 26 giugno del 1915 e morto il 15 dicembre del 1975 (sepolto in Val d’Intelvi a Brassagno), ha vissuto parecchio tempo con la sorella Ada in via Mauro Macchi, proprio dietro la sua amata Stazione Centrale. Carosso è stato oltre che direttore del Centro Rai di Milano, autore di testi culturali e teatrali come Sette giorni a Milano, Tira molla e meseda, Il Gazzettino Padano e la nota trasmissione Ciciarem un cicinin realizzata con Attilio Spiller, direttore sede Rai di Torino e poi di Milano. Il grande giornalista ha voluto lasciare il suo nome ad esempio per tutto il settore giornalistico: «... un settore purtroppo dove la professionalità sta lasciando il posto alla superficialità, il tutto anche per colpa di editori sempre meno editori e più imprenditori». Un’osservazione scaturita anche l’altra sera al Circolo della Stampa alla presenza del professore Francesco Ogliari presidente del Premio arrivato alla sua IV edizione e del Presidente del Circolo Giuseppe Gallizzi che hanno dialogato a lungo con don Gino Rigoldi il quale è stato individuato quest’anno come il personaggio che - secondo lo scopo del premio - «con i propri mezzi sia riuscito a raggiungere preminenti livelli sociali, meritandosi consenso e rispetto» meritandosi il riconoscimento «Maestro di vita».


La Giuria del premio è composta oltre che da Francesco Ogliari, da Fedele Confalonieri, Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Massimo Ferrario, direttore Centro produzione Rai-Milano, Giuseppe Gallizzi, Giuseppe Grechi, presidente della Corte d’Appello di Milano, Giancarla Mursia, monsignore Riccardo Pezzoni, Canonico del Duomo di Milano, Giovanni Pugliesi, Rettore dello Iulm e Giuseppe Gallizzi.\

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