Ecco tutte le novità nella manovra: torna il ticket, tagli a pensioni d’oro

Il ritorno delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Ma anche una tagliola sulle pensioni d’oro, l’adeguamento dell’età minima per il ritiro alle aspettative di vita al 2013 e l’anticipo dei ticket sulle visite specialistiche e sul pronto soccorso. Ecco tutte le novità presenti nella manovra

Ecco tutte le novità nella manovra: 
torna il ticket, tagli a pensioni d’oro

Roma - Il ritorno delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Ma anche una tagliola sulle pensioni d’oro, l’adeguamento dell’età minima per il ritiro alle aspettative di vita al 2013 e l’anticipo dei ticket sulle visite specialistiche e sul pronto soccorso.
A pagare il conto delle modifiche alla manovra, concordate da Giulio Tremonti, maggioranza e opposizione, saranno soprattutto gli ex lavoratori con super rendite e i cittadini che ricorrono più spesso, con patologie non gravi, al servizio sanitario nazionale. Ieri il relatore di maggioranza ha messo insieme il pacchetto di modifiche al decreto correggi conti, che comprende misure come l’alleggerimento del taglio alla rivalutazione delle pensioni tra 1.400 e 2.300 euro, che era stato previsto nelle manovra licenziata dal Consiglio dei ministri, e la rimodulazione del bollo sul conto titoli. Ma non potevano mancare altri emendamenti per fare rientrare le risorse venute meno.
Intanto il contributo di solidarietà che, da quest’anno fino al 2014, dovranno pagare i percettori delle pensioni d’oro. Ammonta al 5% per la parte eccedente i 90mila euro, e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. In sostanza chi ha una pensione tra i 80 e i 150mila dovrà rinunciare in media a 2.500 euro all’anno. Un ipotetico super pensionato da 160mila euro, dovrà invece rinunciare a 4.500 euro. Come previsto, un emendamento del relatore Gilberto Pichetto Fratin, ha recepito le richieste di politica e sindacati sul blocco della rivalutazione delle pensioni sulle fasce intermedie di reddito, limitando il blocco dell’adeguamento all’inflazione alla parte delle pensioni che eccede i 2.300 euro. Ma c’è anche l’anticipo al 2013 dell’agganciamento dell’età pensionabile alla speranza di vita che nella prima versione era previsto nel 2014. In sostanza, tra due anni l’età del ritiro aumenterà di tre mesi.
Anticipato anche il ritorno parziale dei ticket sanitari. Scatterà da subito con la introduzione del pagamento dei 10 euro sulla specialistica e di 25 euro sui «codici bianchi» del pronto soccorso. Diventa meno pesante, rispetto alla prima versione, l’imposta di bollo sui depositi titoli. Secondo il pacchetto di modifiche del relatore sarà di 34,2 euro per importi inferiori ai 50mila euro; 70 euro per importi pari o superiori a 50mila euro e inferiori a 150mila euro; 240 euro per importi pari o superiori a 150mila euro e inferiori a 500mila euro; 680 euro per importi pari o superiori a 500mila euro.
Misure che servono a garantire conti blindati fino al 2014 e a lanciare un altro segnale di affidabilità ai mercati. Ieri il ministro dell’Economia ha preso l’impegno a rafforzare ulteriormente la manovra «su tutto il quadriennio». Ai 51 miliardi del decreto correggi conti si aggiungono i 15 miliardi delle delega assistenziale. Il taglio alle agevolazioni fiscali-assistenziali scatterà se non verrà attuata la riforma abbozzata nella delega entro il 30 settembre 2013. Sarà del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014.
Sacrifici che metteranno in sicurezza i conti fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, tra tre anni. E un segnale forte alle Borse che si ritroveranno lunedì (domani il decreto dovrebbe passare dal Senato alla Camera per il via libera definitivo) un piano completo e dettagliato per il rispetto impegni europei. Tremonti ha garantito che sarà proprio lui a seguire non solo l’iter, ma anche l’applicazione delle norme che consentiranno, per altri tre anni, la tenuta dei conti, quindi il pareggio di bilancio. Il decreto - ha detto parlando all’assemblea dell’Abi - «sarà accompagnato anche nei suoi sviluppi da chi si è preso la responsabilità per averlo presentato».
La trattativa di ieri sugli emendamenti è stata meno facile del previsto, in particolare sulla liberalizzazione delle professioni, introdotta da un altro emendamento. Nel pacchetto del relatore è spuntato anche l’inizio di una nuova stagione di privatizzazioni, come quelle degli anni Novanta. Entro il 2013 dovrà essere varato un piano per la vendita di «partecipazioni azionarie dello Stato». Piano che toccherà anche le partecipazioni di Regioni ed enti locali nelle società ex municipalizzate. Un mondo che conta oltre un migliaio di imprese, circa un quarto di milione, di dipendenti, un giro di affari di oltre 43 miliardi di euro.


Capitolo delicato perché cozza con il risultato dei referendum (anche se dovrebbero essere escluse le società che gestiscono i servizi idrici). Come delicate sono le liberalizzazioni. Ma entrambe le misure servono a dimostrare che, oltre al rigore, c’è l’impegno a favorire la crescita e a fare le riforme strutturali che tutti ci chiedono.

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