Il codice spid si ottiene rivolgendosi a uno degli otto soggetti autorizzati (Aruba, Infocert, Namirial, Poste, Register, Intesa, Sielte e Tim). In alcuni casi i cosiddetti «identity provider» offrono due percorsi per la registrazione, uno gratuito e uno a pagamento (con qualche facilitazione in più). Un'altra modalità prevede l'utilizzo di firma digitale, carta d'identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns). In questi casi, però, Cie e Cns devono essere preventivamente abilitate per l'utilizzo dei servizi online e c'è bisogno di un lettore di smart card da collegare al computer.
Possono ottenere l'identità digitale anche i cittadini italiani residenti all'estero purché abbiano a disposizione i documenti necessari per la registrazione: tessera sanitaria con codice fiscale (o comunque codice fiscale rilasciato dall'Agenzia delle Entrate) e un documento d'identità valido.
Gli «identity provider» non possono utilizzare i dati personali dell'utente né cederli a terze parti senza autorizzazione da parte dell'interessato. A vigilare sul rispetto delle norme sono Agenzia per l'Italia Digitale e Garante per la Privacy.
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