da Milano
Autostrade, la partita tra governo e Bruxelles non è ancora chiusa. Secondo la direzione del commissario al Mercato interno Charlie McCreevy, la legge italiana è potenzialmente in rotta con le regole comunitarie. Pertanto, la Commissione europea ha dato allItalia 10 giorni di tempo per ricevere ulteriori chiarimenti sulla legge che ha riformato le regole per le concessionarie autostradali, affermando che la normativa è ambigua, non esclude chiaramente la sua applicazione alle concessioni in essere e quindi va cambiata.
La richiesta è contenuta in una lettera recapitata allambasciatore italiano presso la Ue Rocco Cangelosi, che lha girata alla presidenza del Consiglio, ai ministero delle Infrastrutture, degli Affari Esteri e dellEconomia. Il nuovo quadro normativo «non è di interpretazione univoca e non esclude che sia applicabile anche alle concessioni in corso di validità. Ciò crea incertezza», è scritto nella lettera, indirizzata a Cangelosi dal direttore generale del Mercato interno e dei servizi Jorgen Holmquist. Si chiedono pertanto ulteriori chiarimenti, in particolare se la legge «si applica o meno ai contratti di concessione attualmente in essere». Questo perché la mancanza di univocità nellinterpretazione crea «incertezza e potrebbe essere percepito dagli investitori come un quadro legislativo che apre la strada a interventi potenzialmente arbitrari o discriminatori».
Per questa ragione la Commissione chiede «che la legge venga modificata in modo da definire senza ambiguità il suo ambito di applicazione», nel senso già indicato con le modifiche alla delibera del Cipe, in cui viene «espressamente negata unapplicabilità retroattiva». La richiesta «non è una sorpresa» per il presidente di Atlantia e di Autostrade per lItalia, Gian Maria Gros-Pietro, che proprio sulla disciplina delle concessioni ha aperto da tempo lo scontro con il governo e in particolare con il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, «padre» della riforma, considerata da Autostrade il principale ostacolo alla fusione con la spagnola Abertis, naufragata lo scorso dicembre dopo mesi di contrasti e polemiche durissime. Soltanto la settimana scorsa si è arrivati a un accordo fra il gruppo guidato da Gilberto Benetton e lex pm di Mani pulite: una pace che vale 7 miliardi di investimenti aggiuntivi che Autostrade per lItalia (oggi gruppo Atlantia, di cui Sintonia ha appena rilevato l1,39% del capitale) si impegna a realizzare nellarco della concessione, chiudendo i contenziosi ancora in corso con lesecutivo.
E subito Piazza Affari ha sperato nella riapertura del dossier Abertis.
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