Gentile direttore,
le faccio fare uno scoop: il «lobbista» sono io! O, per essere seri, su incarico di Alfano e Cicchitto io sono quello che ha rappresentato il Pdl nei rapporti con governo e partiti durante i lavori sulla manovra. Da subito, ed in totale trasparenza, ho indicato le modifiche irrinunciabili per rendere meno iniquo un decreto che ci piace poco, e che avremmo scritto in altro modo.
Tra le priorità del Pdl linnalzamento della fascia di pensioni indicizzabili, le detrazioni dallIci, il quoziente familiare nellIsee, le indennità parlamentari adeguate alle medie europee e una stretta su tutte le retribuzioni pubbliche, la riduzione delle commissioni bancarie e del superbollo per le vecchie auto. Infine, apertamente, la modifica della norma sulla vendita dei farmaci di fascia C. Su questultimo punto, quello che ci premeva ribadire è la definizione di un semplice principio: se un farmaco, per essere venduto, necessita di ricetta medica, si deve comprare in farmacia, come avviene in tutto il mondo, e come proprio in Commissione ha certificato lAgenzia Italiana per il Farmaco, organismo tecnico, terzo ed indipendente, che ha rassegnato tutte le sue perplessità sul provvedimento proposto dal governo.
Per il resto, si ampli se serve il numero delle farmacie, si vendano pure i farmaci da automedicazione insieme alle lattughe ed ai detersivi, se a questo siamo ridotti. Non è quindi una difesa di categoria o di fatturato quella che ci interessa, ma la salvaguardia della salute del cittadino cui viene prescritto un farmaco che se abusato può essere pericoloso. Non so se lo stesso può asserire ad esempio lon. Bersani, che lo scorso 6 dicembre ha inviato una lettera alle cosiddette «parafarmacie» vantando il suo successo sulla formulazione del decreto. E a proposito del segretario del Pd, se tanto gli stanno a cuore le liberalizzazioni, perché non ne ha dato prova in occasione del recente referendum sullacqua, invece che sposare la causa dello statalismo sovietico? Lo stesso vale anche per le signore Marcegaglia ed i professori Monti, cui non mancherà lappoggio convinto del Pdl quando e se vorranno trattare le vere aperture del mercato dei servizi, non le azioni punitive verso questo o quello. O cè qualcuno che creda davvero che spostare fatturato da una farmacia a qualche Coop produca sviluppo economico?
La farmacia, anello fondamentale della filiera sanitaria e sottoposta a continui ed intensi controlli da parte di Asl, Regioni e Nas, gode da sempre della maggior fiducia dei cittadini. Spesso è lunico presidio sanitario che eroga servizi collegati strettamente al farmaco; garantisce la preparazione di medicinali, risolvendo problemi per dosaggi inesistenti in commercio o per prodotti che lindustria non prepara più per scarsa domanda; svolge i turni di servizio notturni e festivi, garantendo lassistenza 24 ore su 24 grazie ad una rete di 18.000 punti, seconda solo a quella delle Poste; garantisce il reperimento di farmaci in poche ore; offre prestazioni sanitarie di prima necessità (dalla pressione arteriosa alle prenotazioni di visite) in supporto ad altre strutture di accesso meno agevole e surrogando la Pubblica Amministrazione nelle sue inefficenze; è la struttura a stretto contatto con il cittadino per fornire una pronta assistenza sanitaria.
*Vice presidente vicario Pdl
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