Di solito si sfondano già se gli infili un rotolone Regina, figuriamoci una bottiglia di minerale da 2 litri... E la scena, davanti ai supermarket, si ripete implacabile: la bio-busta - fragile e sottile come la buccia di una patata bollita si sfalda appena esci dal negozio; la merce acquistata finisce sul marciapiede; la massaia (o il «massaio») sacramenta come una belva contro quel «genio» che ha messo al bando le vecchie buste di plastica. Fatto sta che dal primo gennaio 2011 c’è una ragione più per stressarsi facendo la spesa. Sono gli shopper biodegradabili, quelli che da tre mesi hanno (o meglio, avrebbero dovuto) sostituire le vecchie buste di plastica considerate dagli ambientalisti come gli alcolici dagli astemi: una vera schifezza.
Dalla fatidica ora X (data in cui il nostro Paese si è allineato alla normativa europea) è ormai trascorso un tempo sufficiente per fare un primo bilancio. Risultato: nella classifica tra pro e contro, i «pro» sono nettamente inferiori ai «contro».
L’uso delle vecchie buste, infatti, era fortemente radicato nella consuetudine dei consumatori italiani che ora si trovano spiazzati, tra la pigrizia di ricordarsi di portare con se la sporta personale e le lamentele sui nuovi materiali che appaiono meno resistenti. Ragion per cui c’è chi questo cambiamento non riesce proprio a vederlo di buon occhio. Del resto in ballo c’è un business tutt’altro che irrilevante. Tanto che, ad esempio, il Tar del Lazio è stato chiamato a pronunciarsi su un ricorso presentato da Unionplast e da altre imprese del settore plastico e con un ordinanza del 25 febbraio 2011 ha rigettato la richiesta di sospendere l’efficacia del divieto (di commercializzazione dei sacchetti di plastica utilizzati per la spesa, non biodegradabili).
In materia di new shopper non mancano neppure gli aspetti di rilevanza penale. L’ultima frontiera è rappresentata dalla eco-busta «tarocca» made in Napoli. La normativa europea prevedeva che i sacchetti biodegradabili avrebbero sostituito i comuni sacchetti in plastica, a partire dall’esaurimento delle scorte di questi ultimi. Ed invece in molte città campane ( ma non solo) si sono diffuse le buste finto-biodegradabili, cugine di quelle realizzate con derivati del mais o di altri prodotti naturali ma decisamente più nocive per l’ambiente. E la «fabbrica» delle buste finto-ecologiche pare sia proprio a Napoli.
Perché questa diffusione? I sacchetti simil-bio costano, ai commercianti, molto meno di quelle in linea con le normative italiane ed europee e, benché siano di fatto riciclabili, non rientrano nella categoria degli shopper ecologici che pure stanno prendendo piede. Negozietti e bancarelle, tuttavia, non hanno dubbi: meglio risparmiare qualche euro, contando sulla scarsa attenzione dell’utenza e sui mancati controlli.
Quando, tuttavia, i controlli ci sono, ecco spuntare puntuali le magagne. È accaduto in varie zone d’Italia (soprattutto al Sud), dove i carabinieri del Noe hanno sequestrato un quantitativo di shopper sospetti, verificando – con l’aiuto dell’Arpac – che si trattava in effetti di sacchetti fuori norma. Per la verità, non tutti riescono ad orientarsi tra normative e materiali: un ricorso di Legambiente (vinto) ha per esempio sancito che gli shopper di plastica tradizionale modificati con l’aggiunta di additivi chimici non possano essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili. Altra nota critica: il «caro-prezzo» fatto pagare daicommercianti ai consumatori per i fragilissimi bioshopper. La forbice oscilla da un minimo di 5 centesimi a un massimo di 30, assestandosi su una media di 10, ma non mancano i negozianti che cercano di speculare perfino sui sacchetti cosiddetti «naturali».
Insomma, una gran confusione aumentata dal fatto che- secondo alcuni esperti gli shopper biodegradabili (non essendo
riciclabili come la plastica) in realtà danneggerebbero l’ambiente più dei vecchi sacchetti. Che, tra l’altro, avevano il pregio di essere resistenti e di non crollare sotto il peso «insostenibile » di un rotolone Regina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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