Il cambiamento climatico impone una profonda trasformazione del sistema energetico globale. Puntare sulle tecnologie pulite già oggi mature e accessibili significa non solo adattare le infrastrutture esistenti, ma anche ridurre gli impatti del settore energetico e dei trasporti sulle emissioni di CO2 e sul clima. Con l'Accordo di Parigi del 2015, la comunità internazionale si è impegnata a contenere l'aumento della temperatura mondiale a 1,5 °C.
A questo scopo, e per raggiungere il Net Zero - ovvero portare le emissioni nette di gas serra a zero - la Commissione europea ha fissato alcuni traguardi intermedi, anche per dare continuità agli investimenti nelle rinnovabili: nel 2030 l’obiettivo è duplice, -55% di emissioni rispetto al 1990 e - con la direttiva RED III - quota vincolante di fonti rinnovabili al 42,5%.

La Commissione inoltre proposto una riduzione delle emissioni del 90% al 2040, per poi appunto azzerarle nel 2050. Enel, tuttavia, punta a raggiungere già nel 2040 il “suo” Net Zero, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi internazionali, dimostrando di aver già da tempo messo a punto la propria strategia di decarbonizzazione.
Per arrivare a questo traguardo Enel punta su massicci investimenti, oltre 40 miliardi di euro nel triennio 2025-2027 per la generazione e la distribuzione di energia pulita, dando con grande concretezza un segnale di responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni future. In Italia come negli altri Paesi di presenza, Enel ha sviluppato e applica un modello di business fondato su sostenibilità ambientale e finanziaria, innovazione e sicurezza energetica, che si concretizza in una strategia industriale focalizzata sulla crescita delle rinnovabili, su reti e sistemi di accumulo, e sulla digitalizzazione.
Obiettivi che si raggiungono con la riconversione dei siti delle centrali tradizionali, destinati a nuova capacità rinnovabile e ai sistemi di accumulo dell’energia, in grado di garantire sicurezza e flessibilità al sistema elettrico.
In questo quadro, la diversificazione e il bilanciamento delle fonti pulite sono un valore aggiunto per la rete: all'idroelettrico componente essenziale del sistema si affiancano lo sviluppo di eolico e solare, con costi ormai competitivi, e la geotermia. La seconda direttrice di sviluppo riguarda le reti, perché la transizione energetica richiede infrastrutture in grado di connettere la nuova capacità rinnovabile, integrare la generazione distribuita e la mobilità elettrica, mantenendo al contempo elevati standard di servizio e gestendo l’impatto crescente dei fenomeni climatici estremi.
La flessibilità del sistema elettrico rimane infatti un elemento fondamentale per consentire la gestione dei flussi di energia – sempre più diffusi e articolati per il moltiplicarsi di piccoli e medi produttori e prosumer, ormai attori attivi, ribaltando il paradigma del modello top-down, in cui pochi produttori distribuivano energia ai molti consumatori.
Energia pulita, contrasto al cambiamento climatico, decarbonizzazione ed elettrificazione dei consumi
energetici: sono questi i pilastri della strategia del Gruppo Enel, che orienteranno le scelte dell'azienda per raggiungere l'obiettivo Net Zero almeno un decennio prima di quanto stabilito dagli Accordi di Parigi.