Con 2,7 miliardi del Pnrr la rete Fs diventa hi-tech

I 4.200 km dell'infrastruttura di Rfi avranno il sistema "Ertms", per la massima sicurezza

Con 2,7 miliardi del Pnrr la rete Fs diventa hi-tech

Rfi, la società del gruppo Fs a cui fanno capo le infrastrutture (binari e stazioni) ha assegnato ieri le gare d'appalto per la progettazione e la realizzazione su tutto il territorio nazionale dell'Ertms (European rail transport management system), il sistema di controllo del distanziamento dei treni già oggi attivo sugli 800 chilometri di binari dell'Alta velocità e su altri 1000 di rete convenzionale. Con una spesa di 2,7 miliardi, il bando lanciato a dicembre e finanziato dal Pnrr prevede di estendere il sistema ad altri 3.400 chilometri entro il 2026, con l'obbiettivo poi di dotare di tali tecnologie, entro il 2036, tutta la rete ferroviaria italiana, pari a 16.800 chilometri.

Che cos'è l'Ertms e che vantaggi porta alla circolazione? Trattandosi sostanzialmente di un sistema di sicurezza che tiene in costante comunicazione radio i binari e il convoglio, esso permette una maggiore velocità a parità di infrastruttura. Prendiamo i treni regionali; oggi i sistemi luminosi consentono una velocità massima di 150 chilometri all'ora anche là dove i binari permetterebbero i 160. Il colloquio treno-rotaia permetterà di sfruttare al massimo le potenzialità. Con una regolazione di velocità più intelligente sarà possibile accelerare e frenare in modo ottimale, con un consistente risparmio di energia (calcolato nel 20%). Dal 2005, l'anno di introduzione del sistema nella rete ad Alta velocità, si è anche registrata una oggettiva riduzione dei guasti, grazie al numero inferiore di componenti (non ci sono più cavi, è tutto via radio). Risultato: aumentano velocità, capacità (cioè più treni) e puntualità. Da un punto di vista paesaggistico, via i sistemi di segnalamento tradizionali e più spazio allo sguardo.

«Sulla piazza internazionale è il sistema più moderno che ci sia dice Fabio Senesi, responsabile del programma nazionale reti Ertms di Rfi -. Anche i cinesi lo hanno scelto per i progetti di Alta velocità. Nel 2006 abbiamo avuto decine di delegazioni di Pechino in visita in Italia. In 15 anni in Cina hanno realizzato 10mila chilometri di rete AV, più di tutta la rete AV europea, e vi hanno installato l'Ertms, con un grado di sicurezza ai massimi livelli». Il sistema ha, in qualche modo, una paternità italiana: «Se il progetto è nato dalla collaborazione tra le ferrovie europee, i primi a installarlo siamo stati noi nel 2005, all'avvio della Roma-Napoli e della Torino-Novara per le Olimpiadi. Nel 2006 l'Italia è stata premiata per questo a Montreal. Oggi il sistema è installato in tutta Europa, ma noi italiani saremo i primi ad estenderlo nel 2036 fino all'ultimo binario». L'aggiudicazione delle gare è stata suddivisa in quattro lotti con riferimento alle diverse aree geografiche. Numerose le imprese coinvolte, ed è inevitabile osservare la prevalenza di soggetti stranieri, a cominciare da quella Hitachi Rail Sts, oggi giapponese, che in precedenza era l'italianissima Ansaldo Sts; portabandiera dei colori italiani è la Mer Mec di Monopoli. Parole di compiacimento sono state pronunciate dal ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini.

Il viaggiatore si chiederà: con tutte queste innovazioni sarà migliorata anche la connessione alla rete wi-fi, che ancora scarseggia sui treni italiani? In realtà l'Ertms riguarda solo il

segnalamento e la sicurezza. Gli aspetti telefonici riguardano altre antenne e altre bande. Rfi non è gestore di traffico telefonico, mette solo a disposizione le antenne; è l'operatore telefonico a decidere come gestirle.

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