Addio mercato tutelato: cosa cambia per le bollette

Il Senato ferma il rinvio del mercato libero di gas e luce: da luglio stop alla "maggior tutela". Il responsabile del settore energia dell'Unc: "Pessima notizia"

Addio mercato tutelato: cosa cambia per le bollette

Nessuno slittamento per la fine del mercato tutelato sulle bollette di luce e gas. Ad annunciarlo, il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellti, che in Aula ha sottolineato l'inammissibilità del rinvio, per estraneità di materia alla norma della Manovra, contenuta nel maxiemendamento arrivato dal governo. E così, per il momento, si torna al punto di partenza.

Lo stop al rinvio per la fine della tutela

Dal prossimo primo luglio termina l'istituto della "maggior tutela" per quasi 18 milioni di utenze nel settore elettrico e quasi 10 milioni in quello del gas. Si tratta, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, di tutti coloro che fino ad oggi si sono serviti della tariffa base, determinata dall'Autorità ogni tre mesi.

"Pessima notizia", ha commentato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione nazionale consumatori, che chiede: "Il Governo ed il Parlamento pongano subito rimedio, inserendo quegli emendamenti in un provvedimento ad hoc, in modo da dare immediatamente certezze non solo ai consumatori ma anche alle imprese". Infatti, viste le considerazioni dell'Autorità pubblica sulla necessità di preparare al meglio il passaggio e vista l'approvazione in questo senso dei 5 Stelle, c'è da aspettarsi che in futuro venga stilato davvero un provvedimento ad hoc. A questo punto, le date potrebbero cambiare. In precedenza, la data proposta era fino a metà 2021, poi slittata al 2022. Ora, è ancora tutto in bilico e la fine del mercato tutelato per l'energia non slitterà da luglio 2020 a gennaio 2022.

Vignola fa un appello ai parlamentari affinché venga recepito "in quel disegno di legge le richieste urgenti di Arera, per tutelare consumatori e mercato, per garantire condizioni economiche eque per i clienti di piccole dimensioni, definendo ad esempio il destino riservato ai clienti che non avranno effettuato alcuna scelta alla scadenza del mercato di tutela".

Il tempo in più sarebbe necessario a risvolvere qualche problema. Infatti, i mercati di luce e gas restano concentrati nelle mani di uno o due principali operatori (come per esempio l'Enel) e affollatti da altri 400 piccoli venditori. E non esiste nessuna lista di operatori abilitati, cosa prevista dalla legge sulla concorrenza. Gli utenti, quindi, non hanno le informazioni necessarie per poter scegliere adeguatamente un operatore piuttosto che un altro.

Ecco cosa cambia per gli utenti

Con la fine della tutela non cesserà immediatamente la fornitura, per coloro che non avranno ancora un contratto nel mercato libero. Gli verrà lasciato ancora del tempo per individuare l'offerta per loro migliore. Poi, come riporta il Sole24ore, i clienti stipuleranno un nuovo contratto, che sostituisca quello precedente: sarà compito del nuovo venditore inoltrare al fornitore precedente la richiesta per l'esaurimento del vecchio contratto di fornitura. Il recesso non comporterà oneri aggiuntivi e potrà essere esercitato in qualsiasi momento.

Per scegliere a quale gestore affidarsi e quale contratto sottoscrivere, il consumatore può servirsi del Portale Offerte, che permette di confrontare tutte le proposte di luce e gas, nell'ambito delle offerte placet, cioà quelle che offrono prezzi liberi, con condizioni contrattuali stabilite dall'Arera. Il numero delle proposte sul mercato libero è enorme: si parla di quasi 800 per la luce e quasi 900 per il gas.

Tra queste, non mancano però possibilità di risparmio e offerte a prezzi "scontati" rispetto alle altre. Ulteriori vantaggi arrivano dalle offerte sottoscrivibili online: i venditori, tramite il web, possono ridurre i costi, proponendo al cliente offerte più vantaggiose.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica