«Adesso il creditore può rivalersi sull'inquilino moroso»

Anno nuovo, vita nuova in condominio: a giugno 2013 entrerà in vigore la riforma del condominio, che interviene per la prima volta su norme rimaste praticamente invariate da settant'anni, e interessa 40 milioni di italiani. Amministratori più qualificati, stretta sulla morosità, sanzioni severe per chi viola i regolamenti: ne parliamo con il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani.
Che cosa pensa della riforma del condominio?
«È una legge utile, ma con due difetti: compilativa da un lato e timida dall'altro».
In che senso?
«Molte norme sono in realtà soltanto la trasformazione in legge di prassi già consolidate, come il conto corrente intestato al condominio, che per Confedilizia è da tempo una realtà. Dove invece si poteva fare un'innovazione in senso europeo il legislatore si è fermato: mi riferisco alla possibilità, proposta da noi, di attribuire capacità giuridica al condominio. Ciò avrebbe facilitato il compito dell'amministratore e i rapporti dei condomini tra loro e con l'esterno».
Come?
«Il condominio si sarebbe trasformato in un soggetto di diritto autonomo, con la possibilità, di disporre del patrimonio e delle opere di proprietà comune, rispettando le decisioni dell'assemblea. Faccio un esempio: supponiamo che si rinunci al servizio di portierato e si decida di vendere i locali, prima occupati dal custode. Oggi è necessario che tutti i condomini vadano materialmente dal notaio, per firmare l'atto di vendita: mentre, se fosse stata accolta la nostra proposta, basterebbe l'amministratore».
Ma perché non è stata accolta questa proposta, a suo avviso?
«Perché bisognava fare una legge completamente nuova, e non limitarsi a rinfrescare la normativa già esistente: così la riforma del condominio è rimasta, in questa legislatura, l'unico esempio di legge voluta dal Parlamento che non sia stata completata. Attenzione, la nostra proposta non prevedeva certo uno stavolgimento destabilizzante: l'assemblea avrebbe mantenuto il suo ruolo di protagonista della vita condominiale, come è giusto che sia. Ma l'amministratore avrebbe avuto la possibilità di operare in modo più agile e veloce nella gestione dei beni e servizi comuni, a vantaggio di tutti».
Però l'ha definita una legge utile: qualche esempio?
«Il giro di vite sui condomini morosi: la riforma prevede che l'amministratore comunichi ai creditori i dati di chi non paga.

Così, il creditore potrà agire in prima battuta sul debitore insolvente: e solo se non riesce a ottenere soddisfazione, può rivalersi sugli altri condomini. La riforma punta, poi, molto sull'amministratore: e ora Confedilizia, in applicazione della legge, gli assicura la formazione iniziale e periodica».
(1-Continua)

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