Aiuti alla Grecia, via libera da Berlino

Ma Schaeuble avverte: "Atene completi le riforme". L'ok del Fmi solo dopo il buyback del debito ellenico

Aiuti alla Grecia, via libera da Berlino

Il sospirato sì del Parlamento tedesco agli aiuti per la Grecia è arrivato, ma ai mercati non è bastato. Innervosite dallo stallo delle trattative sul «fiscal cliff» americano, che spinge al ribasso Wall Street, tutte le Borse europee - con la sola eccezione di Francoforte, appena sopra la parità - hanno chiuso in negativo, Piazza Affari compresa (-0,5%). Continua però il buon momento dello spread tra Btp e Bund, che si attesta a quota 312 punti base, sei in meno rispetto alla chiusura precedente.

Tra le piazze del Vecchio Continente, la maglia nera va ad Atene, che lascia sul terreno il 2,04%: ha pesato l'annuncio, a mercati aperti, dell'ennesima proroga della pubblicazione dei bilanci delle banche elleniche. Prevista per fine ottobre, poi per fine novembre,la presentazione è fissata ora per il 21 dicembre. Ovvero, una settimana dopo quel fatidico 13 dicembre, entro cui il governo deve completare il buyback dei bond governativi in mano ai creditori privati, per ridurre parte del debito pubblico. Un'operazione che causerà probabilmente nuove perdite alle banche greche ma da cui Atene non può esimersi. Per sbloccare la prossima tranche di aiuti da 34 miliardi di euro, infatti, il Fondo monetario chiede garanzie, e lega il suo via libera alla realizzazione del programma di riacquisto dei titoli pubblici. E proprio per definirne meglio le modalità, di Grecia si parlerà anche nella riunione del prossimo Eurogruppo, in programma lunedì. Ma da Bruxelles fanno capire che non esiste un «piano B»: se il buyback dovesse fallire, si rimetterebbe tutto in discussione.

Per ora, comunque, la fiducia nei confronti di Atene resta. Sia pure condizionata, come ha significativamente ricordato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, subito dopo il sì del Bundestag al pacchetto di aiuti: «Abbiamo sempre sostenuto il principio di condizionalità, che viene applicato anche qui. La Grecia riceverà tutti gli aiuti se continuerà ad adottare le riforme, una dopo l'altra».

Comprese quelle più impopolari, come la messa in mobilità di un numero imprecisato di dipendenti statali: ieri la centralissima piazza Klafthmonos di Atene è stata teatro dell'ennesima manifestazione di protesta dei lavoratori, proprio mentre a Berlino si votava sul loro destino. Senza fare sconti: del resto, secondo un sondaggio realizzato per l'emittente pubblica Zdf, la metà dei tedeschi sarebbe disposta ad affrontare una bancarotta del Paese ellenico, e il governo non può non tenerne conto.

«Se dici che il debito sarà perdonato - ha affermato Schaeuble - indebolisci la disponibilità delle persone a risparmiare con l'obiettivo di ricevere ulteriori aiuti. Se vogliamo aiutare la Grecia in questa strada difficile, dobbiamo proseguire passo dopo passo e una speculazione sbagliata in un momento sbagliato non risolverà il problema».

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