Fiat-Chrysler manda in soffitta il 2013 posizionandosi al settimo posto tra i costruttori europei di auto (740.641 unità vendute: -7,3%); il suo marchio principale, Fiat, chiude in decima posizione (572.739 vendite: -1,6%) mentre Alfa Romeo, che si prepara al rilancio, si distingue per il risultato inadeguato al suo blasone: solo 64.716 veicoli immatricolati, ovvero il 28,4% meno del 2012. Negativi anche Lancia-Chrysler (-20,1%) e Jeep (-14%). Come gruppo, il Lingotto vede anche ridursi la quota di mercato al 6% dal 6,4% del precedente anno. Sicuramente un anno negativo per Fiat-Chrysler sul fronte europeo. «Stimiamo che Alfa Romeo sia responsabile di almeno 200 milioni di perdite a livello operativo (sui circa 500 milioni di rosso previsti per il 2013 nell'area europea) - osserva Equita sim -; riteniamo che il lancio di nuovi modelli sfruttando la rete commerciale globale di Chrysler possa generare un significativo miglioramento della performance operativa, anche se generasse margini nettamente inferiori ai player tedeschi». L'attesa è ora per il piano di rilancio che l'ad Sergio Marchionne presenterà all'inizio di maggio.
Ma il 2013 è stato un anno nero per tutto il mercato italiano che, alla fine, è risultato la palla al piede dell'Europa, condizionandone fortemente il dato al 31 dicembre. E se l'ultimo mese dell'anno si è concluso con un +13% che fa sperare per il futuro, l'intero 2013 ha segnato un -1,8% con 12 milioni 308.215 vetture immatricolate. E il nostro Paese, tra i big, è quello andato peggio di tutti: -7,1%. Gli unici segni «più», nei 12 mesi, arrivano dal Regno Unito (+10,8%) e dalla Spagna (+3,3%).
Secondo gli analisti di Ihs Automotive il rialzo del mercato europeo di dicembre sarebbe in parte «drogato» dai forti sconti adottati dalle case per aumentare i volumi nell'ultimo mese dell'anno. Comunque il segno più dovrebbe contraddistinguere anche le vendite di auto nel 2014.
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