Alitalia, Anpac non cede sullo sciopero Ball: «Una scelta folle»

L'ad avverte i dipendenti: «Il danno è molto rilevante, ora il nostro sviluppo è a rischio»

Maddalena Camera

Alitalia torna a una tradizione ben conosciuta dai viaggiatori italiani: lo sciopero. Il 22 settembre, giovedì prossimo, ne scatta uno di 24 ore di piloti e assistenti di volo indetto da Anpac, Anpav e Usb. «Non posso far altro che definire questa decisione dell'Anpac pura follia, per una compagnia aerea che attualmente perde 500mila euro al giorno», ha detto l'ad Cramer Ball, in una mail inviata ai dipendenti del gruppo che vede Etihad al 49% del capitale. La speranza di Ball era che anche i sindacati più riluttanti all'accordo decidessero di revocare la protesta, come già avevano fatto domenica sera quelli di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl. Secondo il capo azienda la mancata revoca dello sciopero inoltre «provocherà un danno economico molto rilevante, creando disagi a migliaia di clienti e mettendo a rischio il futuro sviluppo di Alitalia».

Al centro della vertenza, aperta da mesi e che negli ultimi giorni ha visto una trattativa fiume tra azienda e sindacati, c'è una complessa serie di questioni tecniche che riguardano il personale navigante, da quella relativa ad alcuni licenziamenti alle concessioni di viaggio. Una intesa su questa partita, come si legge nel testo dell'accordo firmato dai soli sindacati confederali, doveva avviare un percorso di relazioni industriali soprattutto in vista dell'attesa presentazione della cosiddetta «fase due» del piano industriale alla quale sta lavorando Ball.

Al centro delle rivendicazioni dei sindacati ci sono quindi il licenziamento degli assistenti di volo, il mancato rispetto dell'esonero dal lavoro notturno, violazioni contrattuali sulla composizione degli equipaggi, cessione di attività a vettori extracomunitari. Fino alle concessioni di viaggio, ovvero il privilegio per il personale di volo di avere biglietti gratis per raggiungere le sedi di lavoro.

Nella sua mail, Ball si era soffermato proprio su questo punto.

«Poiché comprendo che questa decisione possa aver creato preoccupazione in alcuni di voi abbiamo deciso di estendere queste concessioni fino al 31 dicembre, introdurre tariffe da 1 e 2 euro a tratta più le tasse per lo staff sulle destinazioni italiane e la maggior parte di quelle europee, assicurare che i naviganti pendolari venissero esentati dal pagamento delle tasse per i voli dalla propria residenza alla base sul network domestico». Non abbastanza evidentemente per Anpac, Anpav e Usb.

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