nostro inviato a Fiumicino
La nuova Alitalia «targata» Etihad si rifà il look per puntare all'obiettivo di ritorno all'utile nel 2017. Ieri il presidente della compagnia Luca Cordero di Montezemolo, il vicepresidente e Ceo della controllante di degli Emirati James Hogan e l'ad Silvano Cassano hanno presentato la nuova livrea degli aeromobili caratterizzati da una «A» più grande sul timone tricolore e da una fusoliera grigio perla. Per rafforzare il segnale di un nuovo inizio, l'azienda ha siglato un accordo con Cgil, Cisl, Uil e Ugl per l'assunzione di 310 dipendenti: circa 200 provenienti dalle liste di mobilità e oltre un centinaio dai contratti a termine.
L'intesa, ha commentato Cassano, rappresenta «l'inizio di un percorso avviato costruttivamente con quei sindacati che hanno dimostrato forza e responsabilità: siamo determinati a riconquistare quote di mercato e, con lo sviluppo della flotta, assumeremo nuovo personale». Obiettivo della compagnia, ha spiegato Hogan ricordando i tratti salienti del piano industriale, è focalizzarsi sul lungo raggio puntando a una clientela top mediante l'apertura di nuove rotte (ieri è stato riaperta dopo anni la destinazione Seul). Non a caso le dotazioni delle classi premium sono all'insegna del «made in Italy» di lusso con marchi come Ferragamo, Poltrona Frau, Ginori e Frette. Le economie di scala che si creeranno con Etihad (Abu Dhabi sarà l'hub per il Far East) dovrebbero contribuire a un incremento significativo dei ricavi, con il conseguimento in tempi brevi dell'utile operativo e del profitto alla fine del 2017.
Il presidente Montezemolo ha rafforzato il concetto ricordando che tra i soci italiani (che hanno il 51%) le due banche «Intesa e Unicredit hanno le idee chiare e prevedono di uscire nel 2017», proprio in concomitanza del ritorno in nero. Ma come si concilia questa strategia con una compagnia che fa ancora parte dell'alleanza SkyTeam? L'ex numero uno della Ferrari ha sottolineato che «l'obiettivo non è uscire, ma avere accordi che non ci penalizzino». Un concetto enfatizzato ulteriormente da Cassano, il quale ha rimarcato che la vecchia alleanza con AirFrance-Klm spostava tutto il traffico migliore su Parigi e Amsterdam. E, invece, come ha sintetizzato Hogan, «Fiumicino, Malpensa e Linate devono essere centrali».
Il prossimo cda di Alitalia si concentrerà, però, su un tema ancor più delicato: l'incendio del 7 maggio al Terminal T3 dell'aeroporto romano. «Ha causato danni per decine di milioni, anche in termini di immagine», ha chiosato Cassano che, però, ha evidenziato come il rapporto con il gestore Atlantia sia «collaborativo». Questo non vuol dire che eventuali strascichi legali siano da escludere. «Non è il momento di parlare di avvocati, noi difenderemo gli interessi di Alitalia e non faremo sconti», ha concluso.
Ieri mattina anche il premier Matteo Renzi ha fatto visita ad Alitalia. «Lavorando duro, l'Italia riprende il volo», ha commentato suscitando le proteste Fit-Cisl che avrebbe voluto Palazzo Chigi più presente al tavolo delle trattative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.