Alitalia, il fisco stanga piloti e hostess

Le Entrate spediscono 3.500 lettere per la stagione «Cai». Si tratta ancora sulla Cig

Alitalia, il fisco stanga piloti e hostess

Come se non bastassero i problemi che sta vivendo Alitalia, ora stanno arrivando a piloti e assistenti di volo anche migliaia di accertamenti fiscali. Si tratta di un fatto tecnico, che però potrà avere significativi riflessi economici, il cui costo per i dipendenti potrebbe arrivare secondo i calcoli oltre i 6mila euro di conguaglio a persona per anno. Per il momento le cartelle esattoriali sono circa 3.500 e si riferiscono al 2014, quando la compagnia era controllata da Cai. Ma vediamo di che cosa si tratta, cercando di semplificare al massimo. I contributi del personale navigante sarebbero stati calcolati sul 50% della retribuzione, mentre l'Agenzia delle entrate rivendica il calcolo sul 100%; la richiesta è, appunto, per la differenza non versata. Si tratta di una richiesta nella quale il personale navigante è dalla stessa parte dell'azienda, che a sua volta dovrebbe sborsare i conguagli di sua competenza. La vicenda preoccupa, ci sono 60 giorni per i ricorsi, ed è già stata avviata un'interlocuzione con le autorità fiscali per trovare la giusta soluzione. Poichè le richieste riguardano il 2014, è probabile che arrivino degli avvisi anche per gli anni successivi.

Ieri si è svolto il primo incontro tra il commissario Giuseppe Leogrande, il direttore generale Giancarlo Zeni e le sette principali sigle sindacali. Si è trattato di un confronto franco, anche se interlocutorio, sul quale vari sindacalisti, tra cui Stefano De Carlo (Anpac) e Marco Veneziani (Anp), hanno avuto parole positive e di auspicio; si avverte un clima di collaborazione. Nessuna anticipazione sul nuovo piano industriale e sulle misure strategiche allo studio: «Saremmo incoscienti ha detto Zeni se avessimo delle ricette pronte dopo soli dieci giorni, per il momento siamo presi dalle urgenze quotidiane». Eccone un esempio: il fornitore che si occupava della raccolta e differenziazione dei rifiuti degli aerei e in aeroporto ha chiesto di rivedere (all'insù) il proprio contratto; nel frattempo ha sospeso il servizio, creando disagi ed esponendo l'azienda a sanzioni. La soluzione è stata immediata: cambio di fornitore, con risparmio sul costo.

Uno dei temi affrontati nell'incontro è stato il rifinanziamento del fondo di solidarietà per i lavoratori del trasporto aereo, i cui incassi sono cessati il 31 dicembre; o meglio, restano solo i versamenti di aziende e lavoratori, mentre la quota a carico dei passeggeri incassata come addizionale sui biglietti va ripristinata, ed è la parte più importante (250 milioni all'anno, dimezzati nel 2019). Nel sindacato c'è qualche preoccupazione, anche se in cassa c'è una cifra ragguardevole, oltre 800 milioni, che tuttavia vanno considerati in una prospettiva di 8 anni. Il fondo di solidarietà è presso l'Inps, e integra gli ammortizzatori sociali per tutto il settore. Anche in questo caso, azienda e lavoratori sono alleati nella ricerca di una soluzione. Quanto alla cassa integrazione, che coinvolge un migliaio di lavoratori, si è in attesa dei decreti di proroga per il personale navigante. I sindacati hanno chiesto un incontro all'azienda per un approfondimento sulle modalità operative.

Ieri, intanto, Assaeroporti ha diffuso i dati sui passeggeri transitati nel 2019 nei 39 scali italiani.

Con un più 4% sul 2018, per la prima volta il numero assoluto supera i 190 milioni (che scendono a 160 milioni se si considera che nei voli nazionali il passeggero è contato due volte, alla partenza e all'arrivo). Roma Fiumicino è sempre prima, ma Malpensa, al secondo posto, registra una crescita maggiore e accorcia la distanza.

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