L'Abi di Antonio Patuelli è pronta. A quattro settimane dall'addio di Giuseppe Mussari per lo scandalo Monte dei Paschi, Patuelli ha terminato di ridisegnare il vertice di Palazzo Altieri e ha distribuito le ultime deleghe. Nell'associazione che rappresenta il «salotto» e gli interessi delle banche italiane aumenta il peso di Intesa Sanpaolo: il suo direttore operativo, Francesco Micheli, ottiene infatti la poltrona di «vicepresidente vicario», al posto di Camillo Venesio. L'avvicendamento si inserisce nel complesso gioco di equibrio tra grandi e piccole banche su cui si regge Palazzo Altieri e l'esecutivo ha confermato le deleghe degli altri vicepresidenti. Micheli somma, però, il nuovo incarico a quello di capo del «Casl», il «Comitato» interno che tratta con i sindacati aspetti che la crisi ha reso cruciali per i bilanci delle associate. Il primo nodo da affrontare è la trasposizione all'industria del credito dell'accordo sulla produttività, ma in prospettiva l'attenzione si sposterà su un contratto nazionale che l'Abi nei propri documenti interni ha definito «insostenibile» rispetto alla gelata dei margini provocata dalla recessione.
«L'era dell'opulenza è terminata. Le banche devono individuare nuovi equilibri sotto il profilo dei costi. A questo fine è necessario valorizzare ulteriormente la contrattazione aziendale, sede più opportuna per la risoluzione dei processi organizzativi delle banche», ribadisce al Giornale Micheli, che alcuni inquilini di Palazzo Altieri avevano peraltro inizialmente pensato di candidare alla presidenza. I dettagli del piano d'azione di Patuelli per risollevare le banche italiane, ferite nei conti da quasi 130 miliardi di sofferenze e nell'immagine dall'inchiesta Mps, si conoscerà invece questa mattina, quando sul sito dell'Abi comparirà il programma: «Sarà scritto tutto lì», ha detto ieri il banchiere di CariRavenna, che ha inoltre allargato il comitato di presidenza ad Alessandro Profumo e Maurizio Sella; mentre Luigi Abete andrà alla vicepresidenza della Febaf.
Tra le priorità dell'Abi rimane, comunque, quella di ottenere regole identiche per tutte le banche dei Paesi dell'area euro: una vecchia battaglia di Palazzo Altieri, che Patuelli svilupperà anche con l'apertura di un ufficio di rappresentanza a Francoforte.
Ad Andrea Beltratti (il cui mandato a Intesa è in scadenza) va, invece, il compito di rilanciare «Patti Chiari», subentrando a Filippo Cavazzuti, che se ne è andato in polemica: il Consorzio, nato nel 2003 per contrastare il contraccolpo conseguente al crac Parmalat e ai bond
dell'Argentina, aveva inizialmente ricevuto grande sostegno dalle banche fino ad arrivare a 170 iscritti. Ora, però, ridotti a una settantina dalla diaspora decisa dai piccoli e medi istituti davanti al crescere degli oneri interni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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