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L'allarme di Fdi sulle nuove norme Ue sul default dei creditori: "Rischiamo ecatombe"

La nuova definizione di "default" spaventa, specie in un momento di crisi economica come quello attuale, che non è ancora deflagrato del tutto: a rischio privati e piccole, medie e grandi imprese

L'allarme di Fdi sulle nuove norme Ue sul default dei creditori: "Rischiamo ecatombe"

Le nuove regole sul concetto di "default" che entreranno in vigore in Europa dal prossimo gennaio 2021 iniziano fin da ora ad incombere pesantemente sulla già dura situazione finanziaria che l'emergenza Coronavirus si è lasciata alle spalle.

L'allarme viene lanciato da Fratelli d'Italia, che chiede al commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni di intervenire per evitare quella che si prospetta come una catastrofe. Stando a quanto stabilito da Bruxelles, a finire nell'occhio del ciclone potrebbero essere numerosi correntisti tanto i privati cittadini, quanto le piccole, medie e grandi imprese, e proprio a causa della ridefinizione del concetto di default. Sono già le banche, infatti, a mettere in queste ore al corrente i propri clienti delle importanti e delicate modifiche.

A partire dal primo giorno del prossimo anno, chiunque non sia in grado di saldare un debito entro e non oltre i 90 giorni, anche nel caso in cui ci si riferisca a cifre irrisorie, verrà immediatamente segnalato alla Centrale dei rischi. Conseguenza diretta di questo procedimento sarà la forte diffidenza nel concedere un finanziamento a chiunque abbia ricevuto detta segnalazione. Insomma una mazzata per chi già si trova in difficoltà e tenta faticosamente di risalire la china, come sta accadendo ad esempio a numerose aziende italiane colpite quasi mortalmente dalla crisi economica scatenata dal Coronavirus. Almeno il 65% delle imprese nostrane sono fortemente a rischio, secondo quanto riportato da Class/Cnbc, e una loro fine significherebbe pesanti ripercussioni anche sugli indotti e sui lavoratori che gravitano attorno ad essi.

Per i privati e le piccole/medie imprese la segnalazione arriva a partire da un arretrato superiore a 90 giorni per cifre superiori ai 100 euro ed all'1% del totale delle esposizioni verso la banca. Per le grandi imprese la soglia sale fino a 500 euro.

"Diversamente dal passato non potranno essere utilizzati margini attivi dell’impresa disponibili su altre linee di credito per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l’impresa come inadempiente.", comunica Abi per spiegare al meglio la situazione. "Fondamentale che le imprese conoscano le nuove regole, al fine di evitare di essere classificate in default anche per rate non pagate di piccolo importo".

"Arrivano le nuove norme Ue sul default dei creditori e l'Italia rischia un'ecatombe. Il combinato disposto di alcuni regolamenti europei e delle norme sulla vigilanza bancaria che entreranno in vigore dal 1 gennaio 2021 porterà alla segnalazione presso la centrale rischi di centinaia di migliaia di singoli cittadini e imprese in difficoltà, con il conseguente blocco dei finanziamenti a loro vantaggio. Uno scenario drammatico che rischia di vanificare tutti i provvedimenti, pur se largamente insufficienti, presi finora per fronteggiare la crisi", spiega il Capodelegazione Fdi al Parlamento Europeo Carlo Fidanza, come riportato da AdnKronos.

"Fratelli d'Italia fa appello al Commissario Gentiloni di farsi carico di un rinvio dell'entrata in vigore di questi regolamenti, almeno fino al termine dell'emergenza Covid. E chiediamo al governo Conte di concordare da subito una congrua estensione della moratoria bancaria sui prestiti, in modo da mettere ulteriormente al riparo le famiglie e le imprese in difficoltà.

Gentiloni, Conte, Gualtieri e Amendola mettano da parte i proclami e si occupino di questa grave minaccia".

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