Confcommercio lancia l'allarme trasporti in Italia: dal 2000 al 2012 le inefficienze hanno comportato «una riduzione complessiva del Pil pari a 24 miliardi di euro», praticamente due miliardi andati in fumo ogni anno per tutti gli ostacoli che tir, camion o furgoni incontrano quando si mettono in viaggio. E il settore è un vero e proprio «bancomat dello Stato»: il carico di imposte indirette sulle imprese di autotrasporti in conto terzi è pari a oltre 6 volte il loro contributo al reddito nazionale - prosegue il centro studi Confcommercio - generando «un peso sproporzionato che ne riduce la competitività». Le perdite accumulate dal comparto sono tali che, allerta Confcommercio, senza un'accelerazione della crescita il trasporto merci per tornare ai livelli ante-crisi impiegherà non meno di 23 anni. Siamo, dunque, davanti a un bivio, avverte il presidente Carlo Sangalli: rassegnarsi a un sistema dei trasporti appesantito da tasse e inefficienze, per restare, in termini di ripresa, un Paese «lumaca»; o spronare il settore, con «sgravi fiscali», per diventare un Paese «lepre».
Intanto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, annuncia la riforma del trasporto pubblico locale (Tpl) «entro la fine di giugno».
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