Nel settore ferroviario la «concorrenza è gravemente ostacolata» e lItalia dovrebbe «individuare un regolatore indipendente come ci chiede lEuropa»; non solo per evitare di dare solo una «formale attuazione» alle norme comunitarie ma anche per dare finalmente un taglio a una politica incoerente sul trasporto ferroviario». Lo ha detto il presidente dellAntitrust, Antonio Catricalà, parlando alla Camera in unaudizione sul trasporto ferroviario. Ricordando che sul regolatore indipendente «è aperta una procedura di infrazione» a Bruxelles, Catricalà ha sostenuto che «dopo unoriginaria e meritoria posizione di apertura nel settore del trasporto pubblico locale, il legislatore si è via via contraddetto. Lincumbent (loperatore dominante, ndr), che resta a tuttoggi unazienda interamente pubblica, deve essere il gestore del servizio pubblico in strutturale perdita e dunque giustamente sovvenzionato e, allo stesso tempo, deve ricercare il profitto in quanto operante in regime di reale concorrenza, anche se per una parte assai esigua del complesso dei servizi». Per Catricalà, in questa situazione «il sistema nel suo complesso non trae i benefici della concorrenza» e, visto che «non è pensabile un ritorno tout court alla gestione pubblica monopolistica, occorre muoversi lungo i percorsi già altrove seguiti». «Senza una netta definizione delle funzioni degli attori il rischio è di alimentare un sistema nel quale si disperdono risorse, si mantiene artificialmente il monopolio di fatto, si depotenzia leffetto benefico dellingresso dei privati», ha detto Catricalà.
Il quale ha spiegato che «una nuova Authority costerebbe almeno 100 milioni e il ministero dellEconomia non lo consentirebbe. Ci offriamo di farlo noi, per un tempo determinato, organizzando una sezione totalmente separata dallattività Antitrust».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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