Se i bilanci degli Stati fossero come quelli di Apple, i problemi finanziari dell’Europa sarebbero finiti. La società di Cupertino, infatti, ha in cassa 98 miliardi di dollari, circa 88 miliardi di euro, praticamente il doppio della prima tranche di aiuti dell’Ue alla Grecia. Sul tesoretto di Apple erano state fatte diverse congetture: la società, del resto, poteva permettersi di comperare di tutto. Da un social network, Twitter, a un gigante della telefonia cellulare in crisi, come Nokia. Alla fine ha prevalso la prudenza: niente acquisti in nuovi business, ma la distribuzione di un maxi dividendo agli azionisti.
Chi già produce il miglior tablet del mondo, l’iPad, lo smatphone che tutti tentono di copiare, l’iPhone e dei computer che, pur riservati a una elite di appassionati, sono certamente tra i più performanti (e cari) delle rispettive categorie, poco ha da chiedere al mercato. Così, dopo 17 anni, Apple torna a pagare dividendi accontentando gli investitori che, comunque, hanno visto le azioni della casa di Cupertino decuplicare il loro valore in meno di cinque anni, dato che il titolo è passato da 20 a oltre 600 dollari. Ma era dal 1995 che Apple, allora in forte crisi, non pagava la cedola. Ieri invece il consiglio di amministrazione ha deciso di remunerare le azioni con un dividendo di 2,65 dollari, pari a un interesse dell’1,8% sul valore del titolo.
Insieme è stata annunciata un’operazione di buyback da 10 miliardi di dollari. «Dopo gli investimenti in ricerca e sviluppo, acquisizioni e punti vendita, abbiamo ancora risorse disponibili ed è per questo che abbiamo annunciato il piano di buyback e i dividendi», ha commentato l’ad Tim Cook, che ha preso il posto dello scomparso Steve Jobs, nel comunicato che ha anticipato la conference call. Peter Oppenheimer, direttore finanziario della società, ha poi specificato che, nei prossimi tre anni, considerando dividendi (10 miliardi solo quest’anno), buyback e altre operazioni finanziarie, saranno distribuiti circa 45 miliardi di dollari. La società, come ha confermato Cook ha dunque scelto di focalizzarsi sul core business per affrontare la concorrenza sempre più agguerrita di Samsung. La sfida è soprattutto in Cina, dove l’azienda coreana batte Apple con il 24,3% di quota di mercato contro il 7,5%. Gli investitori sperano poi che ci sia una reazione a catena nel settore tecnologico.
Tra le aziende con maggiore liquidità, infatti, Cisco Systems ha iniziato l’anno scorso a distribuire cedole, mentre Google non l’ha ancora fatto.
Apple, intanto, ieri ha guadagnato a Wall Street il 2,65% portandosi a 601,10 dollari di valore, grazie anche al successo del nuovo iPad 3 (subito a ruba 3 milioni di pezzi). At&T ha segnato venerdì scorso il record di vendite giornaliere del prodotto.
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