Politica economica

Arcelor ha le casse piene ma sull'ex Ilva non investe

I sindacati convocati a Palazzo Chigi per la vertenza che riguarda il salvataggio del polo siderurgico scoprono che non c'è ancora la fumata bianca per il "salvataggio del gruppo"

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Nel giorno in cui Arcelor Mittal, multinazionale franco-indiana e socio privato di Adi (ex Ilva) approva i conti del terzo trimestre rivelando una liquidità di oltre 11 miliardi di euro, i sindacati convocati a Palazzo Chigi per la vertenza che riguarda il salvataggio del polo siderurgico scoprono che non c'è ancora la fumata bianca per il «salvataggio del gruppo». Secondo i sindacati il piano Fitto sembra «sparito» e i soci sono ancora in stallo. Un eventuale impegno finanziario delle parti non è stato ancora definito e si parla solo di una eventuale ricapitalizzazione da 360 milioni, che il socio privato potrebbe anche non sottoscrivere. Due le date chiave: 15 novembre per un nuovo cda di Adi e 23 novembre per l'assemblea. Ma per i sindacati non c'è più tempo e l'incontro viene definito «disastroso».

«Il confronto ottenuto grazie alla mobilitazione dello scorso 20 ottobre non è servito a ottenere chiarezza sulla trattativa tra governo e Mittal e a rispondere sulle garanzie occupazionali, produttive e di salute e sicurezza», scrivono Film Cisl, Fiom Cgil e Uilm in una nota congiunta annunciando uno sciopero di 8 ore entro il 23 novembre. Il governo non avrebbe chiarito lo stato della trattativa «segreta» (il memorandum di settembre) con Arcelor Mittal e l'ad di Adi Lucia Morselli (in foto) aumentando i dubbi dei sindacati che definiscono «inaccettabile il modo in cui si sta conducendo questo confronto». Da parte propria il governo, «sottolineando chiaramente l'intenzione di continuare a fare la propria parte, ha ribadito gli impegni assunti che prevedono l'assoluta esclusione di ipotesi di chiusura o liquidazione dello stabilimento nonché della sospensione dell'attività» e ha garantito che «l'obiettivo resta quello del raggiungimento nel tempo di determinati livelli di produzione», viene spiegato da Palazzo Chigi.

Intanto dai soci di Adi, Invitalia e Arcelor Mittal, non trapelano intenzioni più chiare e colpisce la resistenza del socio privato a impegnarsi finanziariamente alla luce dei numeri di bilancio che il gruppo indiano ha licenziato proprio ieri, in particolare una liquidità che alla fine del 30 settembre 2023 è pari a 11,8 miliardi di dollari.

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