Colpo di scena nella partita per le Autostrade italiane (Aspi). Sulla trattativa tra Atlantia (azionista di maggioranza con l'88%) e Cdp irrompe la spagnola Acs con una manifestazione d'interesse fino a 10 miliardi.
Il gruppo di costruzioni spagnolo guidato da Florentino Perez, patron del Real Madrid, si mette così di traverso ai piani di Cdp e del governo, accendendo il mercato e le pretese dei soci di Atlantia. All'orizzonte la situazione è fluida e il mercato punta sul «rilancio» spagnolo: il titolo è balzato sulla notizia chiudendo la seduta in rialzo del 3,10% a 16,29 euro. «Data la stretta relazione con il nostro gruppo a seguito dell'acquisizione congiunta di Abertis (Acs possiede il 50% meno un'azione di Abertis, in parte direttamente in parte tramite la controllata Hochtief, ndr), Acs ha seguito la situazione di Aspi negli ultimi mesi e crediamo che Aspi sia un asset interessante che si adatta perfettamente alla nostra strategia di lungo termine», scrive Perez nella lettera fatta pervenire ad Atlantia aggiungendo di valutare Aspi «tra i 9 e i 10 miliardi di euro». La cifra finale dipenderà dall'approvazione del Pef (il Piano economico finanziario ancora al vaglio del governo) e dall'ok delle autorità competenti. Perez, ha aggiunto che Acs sarebbe disposta ad accogliere altri investitori nell'offerta, tra cui la stessa Cdp.
Un colpo di scena sul quale si è espresso a favore uno dei soci di Atlantia più attivi nella partita per la vendita, ovvero il fondo inglese Tci, azionista con il 10%.
Chris Hohn, manager del fondo Tci ha manifestato soddisfazione per l'interesse spagnolo, spiegando di attendersi che il board di Atlantia «si impegni prontamente e professionalmente per esplorare l'opportunità di una combinazione di Abertis e Aspi». Tci ha sempre giudicato tra gli 11 e i 12 miliardi la giusta valutazione di Aspi. Hohn ha aggiunto che il gruppo «Acs-Abertis sembra preparato a offrire un prezzo più alto di Cdp per Aspi e è chiaramente un partner industriale superiore a Blackstone e Macquarie. Aspi deve essere venduta al miglior offerente senza interferenze da parte del governo italiano» ha concluso.
La lettera ieri è stata oggetto di analisi da parte del cda Atlantia che ha avviato «l'esame dell'offerta Cdp-fondi» e preso atto della «manifestazione di interesse di Acs». Il cda, si legge nella nota, «proseguirà le proprie analisi nelle successive riunioni». Si parla di un board tra mercoledì e venerdì della prossima settimana.
Ma la partita è rovente con tre aspetti che si impongono sulla
trattativa: l'italianità di un asset strategico, la questione tempo (fondamentale sul fronte degli investimenti) e il prezzo di Acs ancora non definito in mancanza di una due diligence che Cdp ha portato a termine dopo 5 mesi.
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