Asse Exor-Piero Ferrari Il Cavallino è «blindato»

Siglato un patto parasociale per garantire stabilità all'azienda. Elkann: «Famiglie sempre più impegnate»

Pierluigi BonoraA dieci giorni dalla quotazione di Ferrari (il prossimo 4 gennaio 2016) anche sulla piazza di Milano, Exor di casa Agnelli e il vicepresidente del Cavallino, Piero Ferrari, stipulano un patto parasociale, blindando di fatto l'azienda di Maranello e unendo ancora di più le due famiglie portabandiera del capitalismo italiano. Prende così corpo l'ipotesi, anticipata dal Giornale lo stesso giorno (30 ottobre 2014) dell'annuncio della separazione della «Rossa» dal Lingotto, a proposito del rafforzamento di questo asse a beneficio della stabilità della prestigiosa Casa automobilistica e del suo ulteriore sviluppo, sotto la guida del presidente Sergio Marchionne. La holding guidata da John Elkann deterrà circa il 23,5% delle quote della società una volta scorporata, tra l'1 e il 3 gennaio prossimi, da Fca, mentre il figlio del Drake avrà il 10% (a cui corrispondono rispettivamente il 33,4% e il 15,4% dei diritti di voto grazie al premio concesso agli azionisti di lungo periodo). Il patto prevede un impegno di consultazione finalizzato alla definizione e all'esercizio di una posizione comune sui punti all'ordine del giorno di tutte le assemblee degli azionisti di Ferrari. Inoltre, sono previsti alcuni impegni in caso di cessione delle azioni della «Rossa», tra cui un diritto di prelazione a favore di Exor e un diritto di prima offerta all'erede di Enzo, qualora volesse cedere le quote. Il patto avrà una durata iniziale di cinque anni e, in mancanza di disdetta da parte di una delle parti, si intenderà tacitamente rinnovato per lo stesso periodo. L'asse, dunque, contando i diritti di voto, rappresenterà quasi il 50% del capitale del Cavallino rampante. Exor e Piero Ferrari sono stati assistiti nelle fasi dell'operazione dallo studio legale Pedersoli e Associati.«Fiat prima e Fca dopo, insieme con Piero - sottolinea il presidente e ad di Exor, Elkann - hanno sostenuto lo sviluppo di Ferrari sino a farne una realtà che non ha eguali al mondo, cercando di seguire lo straordinario esempio che ci ha lasciato Enzo. Ora che Ferrari comincia un nuovo capitolo della sua storia, con questo accordo le nostre due famiglie intendono creare le condizioni di stabilità necessarie per preservare la sua forza e la sua unicità nel futuro».

Se nel lontano 18 giugno 1969, Gianni Agnelli siglò con Enzo Ferrari l'accordo che garantì all'azienda di Maranello il sostegno economico e industriale per la produzione di serie delle sue granturismo, ora, 46 anni dopo, tocca al nipote dell'Avvocato, John, e al figlio del Drake, Piero, segnare una nuova pietra miliare per il Cavallino. E in attesa dello scorporo, ieri in Borsa rally di Natale per casa Agnelli: Fca +4,16, Exor +2,6%.

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