Il progressivo allungamento della vita media ha messo in ginocchio il carrozzone dell'Inps, e la situazione è ulteriormente aggravata dalla crisi. Ma a offrire un «piano B», trasformandolo anche in occasione business, sono le compagnie assicurative. Partiamo dai Pip – ovvero i piani individuali pensionistici di tipo assicurativo – che contengono altre garanzie accessorie come maggiorazioni in caso di premorienza o invalidità, o talvolta anche delle coperture di tipo long term care (perdita di autosufficienza). Tra i più innovativi c'è Tax Benefit New, il Piano Individuale Pensionistico di Mediolanum Vita, ideale sia per i lavoratori dipendenti che autonomi. È possibile ripartire l'investimento in azioni e obbligazioni scegliendo tra tre profili d'investimento predefiniti (Prudente New, Equilibrato New o Dinamico New) e un profilo libero. Ogni profilo prevede quattro Cicli di Vita, grazie ai quali, con l'avvicinarsi del termine del Piano coincidente con il raggiungimento dell'età pensionabile, l'investimento viene trasferito gradualmente verso strumenti finanziari più cauti. La fiscalità è favorevole: è prevista la deducibilità dei versamenti fino ad un massimo di 5.164,57 euro; per i dipendenti, il TFR versato in TBN è assoggettato a una tassazione del 15%, invece che tra il 43% e il 23% nel caso in cui venisse lasciato in azienda; la tassazione sui rendimenti è all'11,5%. Il bonus a scadenza offre, inoltre, la possibilità di recuperare, al termine del piano, il valore delle spese, calcolate in percentuale sull'importo dei contributi versati, capitalizzate sino ad un massimo del 12% annuo.
Le Generali offrono invece un Pip, chiamato Generafuturo, con una copertura accessoria obbligatoria long term care (Futuro Care) e il premio relativo a questa copertura ammonta a 30 euro annui. C'è la possibilità di scegliere una copertura accessoria facoltativa (Futuro Double Care), che si attiva al pagamento di un premio di 60 euro annui. Il fatto che per tali coperture non venga fatta alcuna valutazione in relazione all'età dell'assicurato o alla sua situazione sanitaria si traduce in un vantaggio soprattutto per chi è in là con l'età e che sul mercato pagherebbe maggiormente polizze di protezione di questo tipo. In alternativa si può ricorrere ai fondi pensione. Il gruppo Cattolica ha predisposto soluzioni convenienti: il «Fondo Pensione Aperto», e il Piano Individuale Pensionistico «Per La Pensione», flessibili sia in fase di accumulo (scelta del profilo di rischio/rendimento più adatto, possibilità di switch e opzione «Programma di investimento dinamico Life-Cycle »), sia in fase di prestazione (diverse opzioni di rendita/capitale, dalle più tradizionali alle più innovative, come la rendita vitalizia con contro assicurazione al 100%).
La soluzione previdenziale può arricchirsi di coperture che si attivano in caso di non-autosufficienza, di invalidità o di gravi malattie. I premi versati sono deducibili fino al limite annuo di 5.164,57 euro per sé o per i familiari fiscalmente a carico. Il piano pensionistico può essere attivato anche a favore di un figlio o di un nipote. Non solo. Il nostro Servizio Sanitario nazionale ha liste d'attesa infinite che hanno portato i cittadini a rivolgersi a soluzioni private. O almeno chi può permetterselo.
I numeri di Altroconsumo parlano di una spesa di 2mila euro all'anno a famiglia, il 14% del reddito medio di un nucleo standard , con un 46% degli utenti che decide di abbandonare del tutto studi medici e ambulatori. E anche l'offerta delle polizze si sta adeguando ai cambiamenti in atto nella sanità pubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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