Chelsfield prova a rientrare nella corsa per aggiudicarsi gli immobili parigini del gruppo Risanamento. Le carte saranno scoperte soltanto al consiglio di amministrazione che la società immobiliare ha fissato per oggi, tra le banche creditrici è però forte l'aspettativa di un rilancio da parte del gruppo inglese. Chelsfield che ha già messo sul piatto 1,28 miliardi per l'intero portafoglio immobiliare, era stato messo all'angolo dal magnate americano Tom Barrack che, con un blitz, si è invece proposto per acquistare in «due lotti» i palazzi parigini e di dare immediatamente a Risanamento la liquidità necessaria alla sua sopravvivenza.
Chelsfield è l'interlocutore prescelto, dopo una lunga selezione, dalla gran parte delle banche creditrici, mentre Barrack muoverebbe in sintonia con Luigi Zunino, da tempo in manovra per rientrare in possesso di quello che resta del proprio gruppo immobiliare.
Tra le stesse banche, che hanno salvato il gruppo dal fallimento, le posizioni contrarie al ritorno di Zunino si vanno tuttavia facendo meno granitiche rispetto ai giorni scorsi. Da un lato, infatti, Unicredit manterrebbe salda la posizione favorevole alla cessione immediata a Chelsfield, anche per evitare ulteriori scommesse sul settore immobiliare: martedì l'amministratore delegato Federico Ghizzoni ha pubblicamente detto di pretendere «scelte in assoluta trasparenza sulla qualità delle offerte fatte al cda» di Risamento. Dall'altro Intesa Sanpaolo appare, però, più possibilista. Si attende di soppesare sia le entità esatte delle proposte dei due pretendenti sia il disegno finale dell'Opa che, se vincesse Barrack, con ogni probabilità lancerebbe Zunino.
Da sempre interessato a riaprire il tavolo è, invece, il Banco Popolare, che è alle prese con un'esposizione (in gran parte derivante dalla storia dell'ex Italease e Popolare Italiana) concentrata non verso Risanamento, ma verso le holding di Zunino stesso.
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