Economia

Auto, primo effetto incentivi su agosto

Vendite giù "solo" dello 0,4%. Partita la corsa ai bonus per l'ultima parte dell'anno

Auto, primo effetto incentivi su agosto

Ieri, primo giorno di validità degli incentivi all'acquisto di automobili (500 milioni la somma stanziata dal governo, di cui 90 destinati alle infrastrutture di ricarica elettrica), all'ora di chiusura dei concessionari la richiesta di contributi ammontava a 48 milioni.

Nello specifico: 33 milioni sui 100 disponibili per la fascia 91-110 grammi/km di CO2 emessa (comprende soprattutto i veicoli con motori tradizionali); 12 milioni per la fascia 61-90 (vetture ibride); 3 milioni per quella 0-60 (elettriche e ibride ricaricabili). Una buona partenza, dunque, che sommata ai bonus (50 milioni) che hanno riguardato agosto, ed esauritisi in pochi giorni, darà un po' di ossigeno a un mercato messo in ginocchio dal Covid-19. Il mese che si è appena concluso, infatti, ha segnato un calo delle vendite dello 0,43% che contribuisce ad attenuare la perdita da inizio anno: -38,9% negli 8 mesi.

«Il risultato di agosto - avverte Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor - sarebbe stato migliore se non ci fossero state difficoltà burocratiche all'avvio dei nuovi incentivi». Quagliano ricorda, comunque, come «la fase orribile, con il -85% di marzo e il -98% di aprile, sia costata 9,6 miliardi di ricavi in meno per il settore e 2 miliardi di mancato gettito all'Erario».

Anche Unrae (Case estere) rileva «i primi segnali di arresto dell'emorragia per il mercato grazie agli interventi emergenziali richiesti e varati», ma ciò che ora serve è «un piano strategico e integrato visto che a essere in gioco è lo sviluppo della mobilità del Paese». E anche il presidente Michele Crisci stigmatizzza le vicissitudini (cambio repentino delle norme in vigore e oltre 15 giorni di inoperatività della piattaforma di Invitalia) che hanno creato forti disagi alla clientela e agli operatori del settore.

Secondo Unrae, ma non solo, il plafond di 100 milioni relativo ai veicoli Euro 6 a benzina e diesel, si esaurirà presto, forse già nelle prossime settimane, con le inevitabili distorsioni di mercato. «È quindi fondamentale - evidenzia Crisci - che si preveda la possibilità di riallocare le risorse in eventuale esubero in direzione di fondi prematuramente terminati». Per l'automotive, inoltre, ballano ancora 100 milioni, nel senso che non sono stati ancora destinati. Da qui la richiesta di sostenere il rinnovo del parco dei veicoli commerciali.

Quello che la filiera chiede adesso al governo è che si individui una strategia di lungo periodo allo scopo di svecchiare il parco circolante in linea con gli obietttivi definiti dall'Ue. «Il provvedimento contenuto nel Decreto Agosto - afferma Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto-concessionari) - è da rcalibrare in quanto, come è strutturato (i pochi fondi per la fascia benzina-diesel, a più alto interesse e maggiormente appetibile e accessibile ai consumatori) non è tarato sulle reali esigenze del mercato».

Da parte sua, Anfia (filiera italiana) è quella che lascia trasparire, più degli altri, un'evidente soddisfazione per come il governo si è mosso. Del resto, proprio all'ultimo è stata introdotta la nuova fascia (61-90 g/km) più vicina alle esigenze immediate dei nuovi prodotti elettrificati di Fca. «Ora - osserva il presidente Paolo Scudieri - l'auspicio è di collaborare in maniera ugualmente efficace con il governo su un pacchetto di misure strutturali per il settore da proporre in funzione del Recovery Fund».

Per Fca -2,7% in agosto (quota al 23%) e -40,9% da gennaio (quota al 23,5%).

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