Auto, strategia e bonus nei piani del governo. Il tavolo con Giorgetti

Al Mise Anfia, Stellantis, Iveco e le aziende con esuberi. Le ricadute della transizione

Auto, strategia e bonus nei piani del governo. Il tavolo con Giorgetti

Il governo rilancia sugli ecoincentivi per l'auto e fa sapere che è al lavoro su una strategia industriale in funzione della transizione energetica e i problemi di tenuta del «sistema». Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, dopo numerose sollecitazioni, ha chiamato al tavolo Anfia, Stellantis, le aziende Bosch, Vitesco e Marelli (hanno da poco annunciato, rispettivamente, 700, 750 e 550 esuberi), Iveco, Brembo e altri. «Nonostante le difficoltà sono ottimista sul fatto che nelle prossime settimane, insieme con il Mef, presenteremo proposte per incentivi al settore automotive», così Giorgetti. «L'incontro è stato anche l'occasione per fare una ricognizione su strumenti e risorse messe a disposizione del Mise per sostenere una filiera strategica del sistema produttivo del Paese, con l'obiettivo di garantire l'equilibrio tra esigenze economiche, ambientali e sociali», spiega una nota.

La situazione, infatti, richiede la massima attenzione: mercato dell'auto in crisi, indotto che annuncia esuberi, oltre 500 imprese in sofferenza e 70mila posti in bilico, piano di Stellantis alle porte con il maxi-investimento per la Gigafactory in Italia. In più, le notizie, in arrivo dalla Francia, su 2.600 uscite volontarie previste dal gruppo nei prossimi due anni, oltre alle 1.380 avvenute nel 2021 secondo gli accordi contrattuali che l'azienda vuole rinnovare. Da tempo la filiera chiede al governo un piano nazionale che gestisca razionalmente la complessa transizione green, in modo che sia sostenibile socialmente, e nuovi ecobonus. In proposito, per l'auto gennaio si è chiuso con un altro «rosso» (-19,7% sullo stesso mese del 2021), ancora più pesante se si guarda al 2020 (-30,8%) e al 2019 (-34,8%). In calo del 5% su dicembre, ora all'8,4%, anche la quota delle vetture elettrificate.

«Stiamo lavorando a una strategia industriale - precisa il viceministro Gilberto Pichetto - con l'obiettivo di modulare i nostri interventi sulle esigenze della filiera al fine di tutelare i livelli occupazionali. Prevediamo incentivi per transizione industriale, ricerca, Cig, formazione e riqualificazione professionale, credito garantito, deprezzamento fiscale anticipato. Bisogna gettare fin da ora le basi in vista degli anni in cui la svolta green assumerà più forza e l'incontro è servito a condividere i passaggi fondamentali per programmare il percorso».

«Senza interventi - ricorda Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - il comparto dell'auto, che vale il 12% del Pil, potrebbe diventare una pesante palla al piede, mettendo fortemente a rischio la prospettiva di una crescita del prodotto interno lordo, pari al 3,8%, prevista per il 2022». Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (concessionari), rimarca i timori di «un impatto pesante anche sulla filiera commerciale in assenza di misure mitigatrici» e invia un messaggio all'ad di Stellantis, Carlos Tavares. Nel mirino è una dichiarazione del top manager: «I concessionari saranno il passato se non fanno felici i loro clienti e i produttori non potranno più permettersi di sostenere i dealer in un contesto di aumento dei costi».

La replica: «Tavares parla di 80mila vendite di auto sul web nel 2021: ebbene, aggiungo che senza l'apporto dei concessionari sarà difficile pensare di continuare a vendere veicoli e che è indispensabile la relazione diretta con il cliente, visto che c'è chi pensa di immatricolare, al 2025, il 25% delle auto online». «Sui costi - precisa De Stefani Cosentino - rammento che sono subordinati alle imposizioni dei costruttori che per anni hanno gravato sui nostri show-room. Ben venga questo taglio».

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