Banca Generali cresce e si sfila da Fineco

Il dg Mossa: «Obiettivo 70 miliardi di masse entro il 2021»

Cinzia Meoni

Banca Generali compie i primi dieci anni dalla quotazione e punta a rafforzarsi nell'universo private, in particolare nel wealth management. Ma non con Fineco.

«Abbiamo guardato al dossier Fineco, come lo hanno guardato in tanti, ma senza dare nessun mandato formale e ci siamo fermati subito», ha dichiarato Gian Maria Mossa, direttore generale del gruppo, a margine della celebrazione dei primi dieci anni dalla quotazione in Borsa. A fine estate infatti si parlava di un interesse di Banca Generali per la banca multimediale messa in vetrina da Unicredit nel corso del programma di riorganizzazione di Piazza Gae Aulenti. «Fineco in termini di business è buono. Quanto al prezzo, non credo che nessuno possa permettersi di pagare qualcosa che al di fuori del perimetro non potrebbe funzionare» ha dichiarato il top manager, ricordando che «dentro il gruppo Unicredit esistono delle possibilità a livello di bilancio e di gestione del portafoglio che fuori non sarebbero consentite».

In dieci anni la banca private del gruppo triestino ha generato un guadagno complessivo per gli azionisti (total return) del 302%, grazie ai 655 milioni di euro di dividendi distribuiti nel corso degli anni (da 0,18 euro nel 2006 a 1,2 euro nel 2015) e alla sua capitalizzazione aumentata di quasi due volte e mezzo. Banca Generali infatti ha debuttato a Piazza Affari il 15 novembre 2006 a 8 euro per azione e ieri, nella seduta del decennale, ha chiuso a 21,4 euro, in rialzo dello 0,4 per cento.

«Banca Generali ha contribuito all'eccellenza del brand Generali e, allo stesso tempo, ha saputo costruirsi un'identità autonoma rispondendo alle esigenze della clientela», ha aggiunto Gabriele Galateri di Genola, presidente della capogruppo Generali a cui fa capo il 51% di Banca Generali. Ai risultati, come ha spiegato il top management riunito ieri a Palazzo Mezzanotte per celebrare il decennale dall'Ipo, ha concorso la tecnologia a servizio di un approccio distintivo nel wealth management. Oggi Banca Generali offre una consulenza a 360° sull'intero patrimonio con una piattaforma immobiliare, una sezione di corporate finance (ovvero passaggi generazionale e non solo) e un'altra concentrata sulla family protection.

Quanto al futuro Banca Generali punta a portare le masse oltre 70 miliardi nel 2021 (dagli attuali 45,3) e ad almeno 3 miliardi di raccolta nel 2017 (dai 4,5 miliardi dei primi dieci mesi del 2016 che, a fine anno, dovrebbero superare i 5).

«Ma io sono sempre ottimista» ha dichiarato Mossa che aggiunge: «Il trend di reclutamento sta funzionando molto bene e, anche in relazione a quanto succede con le crisi delle banche tradizionali, potrebbero esserci dei numeri molto forti per tutto il nostro settore. Viceversa nel caso di normalizzazione del settore i flussi potrebbero rallentare».

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