Ormai è ufficiale, la Malaysia Airlines è "tecnicamente in bancarotta". Presto 6mila dipendenti (su 20mila) saranno licenziati e a settembre verrà costituita una nuova compagnia aerea. Lo ha detto il nuovo ad Christoph Mueller, chiamato in maggio a rilanciare la compagnia piegata, l’anno scorso, da due incidenti aerei che causarono in tutto 537 morti. Nel marzo dell’anno scorso, il volo MH370 sparì sull’Oceano Indiano - senza mai essere ritrovato - con 239 persone a bordo dopo un misterioso cambio di rotta. E in luglio, il volo MH17 fu abbattuto probabilmente da un missile terra-aria, mentre sorvolava l’est dell’Ucraina dove è ancora in corso la guerriglia separatista.
Le lettere di licenziamento arriveranno a tutti i dipendenti, ma la Malaysia Airlines ha offerto un impiego a 14 mila di essi. Non tutte le posizioni offerte, però, sono dello stesso grado rispetto a quelle precedenti, e secondo l'ad Mueller alcuni potrebbero non accettare di fronte a offerte anche da altre compagnie aeree. "Il declino della nostra performance è iniziato ben prima dei tragici eventi del 2014", ha detto Mueller in una conferenza stampa oggi a Kuala Lumpur, aggiungendo che i costi operativi sono del 20 per cento più alti rispetto ad altre compagnie.
Come parte della ristrutturazione la compagnia ha già ridotto la sua flotta e ha venduto delle partecipazioni in altre società.
È anche attesa una diminuzione delle rotte transcontinentali, a favore di uno sviluppo di quelle regionali. La priorità della compagnia, ha spiegato Mueller, è di "fermare l’emorragia" quest’anno, per poi tornare a crescere dal 2017-2018.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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