Banche, 2013 a suon di tagli L'Abi: «Costi ancora troppo alti»

Per rilanciare le banche italiane non sono sufficienti i risparmi ottenuti con i 15mila esodati e i 19.980 addetti che saranno rottamati da qui al 2018. La lettera di fine anno del presidente Giuseppe Mussari (nella foto) rimarca ai vertici degli associati Abi, l'urgenza di ridurre «tutti i costi», anche con scelte «in discontinuità» con il passato per quanto riguarda le filiali. Il documento, spedito il 20 dicembre (protocollo Pres./002869), appare quasi il manifesto della prossima strategia dell'Abi. L'allargamento della base dei ricavi «non potrà generare molti frutti nel brevissimo termine», sottolinea infatti Mussari. E, quindi, fare un altro buco alla cintura appare inevitabile: a metà gennaio è attesa la riunione del «Casl», il comitato che tratta con i sindacati del settore. Sul tavolo ci sono sia la necessità di recepire l'accordo governativo sulla produttività, sia un contratto nazionale da riscrivere, perché considerato «insostenibile» dallo stesso comitato Abi. Secondo alcuni osservatori, se si imporrà un modello di banca post-crisi basato su web e filiali leggere, potrebbe risultare in eccesso fino al 30% dei 320mila addetti del settore.
La lettera di Mussari, di tre pagine, si apre comunque con un messaggio politico al prossimo governo sul fatto che molto «resta ancora da fare» per rilanciare l'Italia. L'industria del credito è quindi costretta a muoversi in un quadro che «permane negativo», caratterizzato dal gravoso costo della raccolta e da impieghi congelati dalla caduta degli investimenti, cui si aggiunge l'esplosione degli incagli lasciati dalla difficoltà di famiglie e imprese a rispettare le rate di mutui e prestiti.


La redditività è quindi «fortemente» compressa ma, attacca Mussari, «troppo spesso il legislatore sembra dimenticare» che per le banche «è ancora più importante» fare utili che per le aziende del made in Italy. La capacità reddituale è infatti la condizione per le banche sia per rafforzare il patrimonio sia per raccogliere liquidità a costi ragionevoli e quindi - avverte Mussari - per supportare «imprese e famiglie».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica