È terminato il momento di crisi del sistema bancario italiano? Restano aperte delle aree di criticità legate soprattutto alle tre Casse di Risparmio romagnole, Cesena, Rimini e San Miniato, ma per il resto la situazione sembrerebbe andare verso una sorta di normalizzazione. Il condizionale è d'obbligo perché i conti di tutte le banche, soprattutto quelle piccole, non sono ancora noti e perché la vera rivoluzione deve ancora arrivare. Si tratta di una rivoluzione silenziosa fatta soprattutto di chiusure di sportelli, di esuberi di personali, di fusioni ed incorporazioni, di acquisti e cessioni. Una recente analisi del Fondo Monetario Internazionale ha proiettato una fotografia impietosa circa lo stato di salute del sistema bancario di casa nostra. Tutto è legato al peso dei costi che le banche italiane devono sopportare, legati principalmente a personale e filiali, costi che, nell'epoca del digitale non hanno più ragione di essere. L'Fmi evidenzia come da noi ci sia uno sportello bancario ogni 2mila abitanti, mentre nei più virtuosi Paesi Bassi ce n'è uno ogni 10mila. Che significa? Che noi ne abbiamo quattro di troppo ogni cinque. Dallo scoppio della crisi in Spagna ne hanno chiusi più del doppio rispetto a noi. Mantenere queste zavorre, porterà le nostre banche ad avere ancora problemi di bilanci e basterebbe un'ulteriore piccola crisi per rianimare, focolai che non sono mai stati estinti davvero. Chi pagherà il conto di questa profonda trasformazione? Sicuramente i dipendenti visto che i piani industriali prevedono ben 22mila esuberi nei prossimi mesi. Tuttavia il costo maggiore lo pagheranno i clienti. Le trasformazioni non saranno indolori. Chiedete ai correntisti del nuovo Banco Bpm che, a causa dell'unificazione delle piattaforme delle due banche si sono ritrovati per giorni nell'impossibilità di accedere ai propri conti correnti.
Cosa accadrà quando si fonderanno centinaia di Crediti Cooperativi, e qualche altra decina di Banche Popolari? E' fondamentale scegliere bene la propria banca, per evitare difficoltà. Di questo si parlerà nel corso della trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.
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