Non solo Mps ma anche Veneto Banca e Popolare di Vicenza potrebbero fallire se non intervenisse un sostegno pubblico. È quanto si legge in un rapporto dell'agenzia di rating canadese Dbrs sul panorama dell'industria del credito italiana. Il settore bancario italiano continua a essere in difficoltà, «risente di prospettive economiche modeste, del peso dei crediti deteriorati per 356 miliardi di euro, di scarsi investimenti, di un oneroso contesto regolamentare mentre la fiducia degli investitori resta volatile», hanno osservato gli analisti di Dbrs. In un simile contesto, un'ampia parte del settore bancario «dovrà prendere provvedimenti aggiuntivi mirati alla riduzione dei costi e al rafforzamento dei coefficienti patrimoniali». Alcune banche sono meglio posizionate per fare fronte a queste sfide, mentre istituti come il Monte Paschi, Veneto Banca e Popolare di Vicenza «probabilmente fallirebbero senza un sostegno esterno».
Dbrs valuta comunque positivamente il decreto salva-banche da 20 miliardi varato dal governo. Tuttavia tali misure non riducono il rischio per gli obbligazionisti junior.
«Nel caso di una ricapitalizzazione precauzionale i detentori di obbligazioni subordinate saranno soggetti a una conversione obbligatoria, in linea con le regole europee del burden sharing. Inoltre il decreto non rimuove l'incertezza sul nodo degli Npl, i crediti deteriorati».
L'agenzia è la stessa che il 13 gennaio, ha declassato il rating sovrano dell'Italia facendo
perdere l'ultima «A» alla Penisola. La bocciatura rifletteva una serie di fattori, tra cui l'incertezza sulla capacità politica di sostenere lo sforzo delle riforme strutturali e, appunto, la debolezza del settore bancario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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