Banche, il prestito della Bce conviene troppo per restituirlo

Banche, il prestito della Bce conviene troppo per restituirlo

Il calo dello spread tra Btp e Bund ha portato un po' di sollievo ai bilanci delle banche italiane. Ma tamponato un fronte problematico, un altro rischia di aprirsene. Il 30 gennaio si apre la prima finestra per il rimborso dell'Ltro, le aste a 3 anni della Bce che hanno garantito agli istituti italiani 250 miliardi di liquidità (131 miliardi l'impatto netto) nella fase più difficile della crisi da spread.
A fine mese le banche potranno restituire le risorse prese a prestito nella prima asta, mentre dal 27 febbraio si potranno rimborsare anche i proventi della seconda. In seguito, ogni settimana gli istituti di casa nostra potranno valutare se e quanto rendere all'Eurotower. Le «big» italiane, però, hanno fatto sapere che attenderanno l'ultimo momento utile. Per cui fino alla fine di febbraio, se non oltre, è improbabile che il tema dei rimborsi venga sollecitato. Il cdg di Intesa (36 miliardi, 58% destinati a impieghi) martedì ha soprasseduto, il cda di Unicredit (24 miliardi) si riunirà il 29 gennaio e il tema non è all'ordine del giorno perché come ha dichiarato l'ad Ghizzoni si attenderà l'ultimo momento utile. Per Mps (15 miliardi) «c'è tempo», ha ribadito ieri l'ad Fabrizio Viola. Lo stesso ragionamento è stato svolto anche da Ubi Banca (10,5 miliardi), Banco Popolare (7 miliardi) e Mediobanca (7,5 miliardi). A Piazzetta Cuccia il prossimo cda è in calendario il 26 febbraio per esaminare la semestrale. Improbabile che Alberto Nagel aggiunga carne al fuoco.
Il ragionamento degli analisti di Mediobanca relativo a Intesa vale per tutti: raccolta allo 0,75% come l'Ltro è meno cara di quella effettuabile sul mercato. Anche se va ricordato che la stessa Intesa è tornato sul mercato Usa e Canada con grande successo strappando un rendimento triennale del 3,125%, il covered bond a 12 anni piazzato ieri in Europa ha una cedola poco sopra i 150 punti sul mid-swap. Il covered bond 2020 di Unicredit di inizio mese rende il 2,782 per cento. Tassi di tutto rispetto, ma sempre più elevati di quello offerto da Mario Draghi. Ecco perché Morgan Stanley stima che nel primo trimestre le banche italiane potrebbero ripagare solo tra l'11 e il 23% del loro prestito.
Alle stime degli analisti occorre aggiungere due considerazioni.

In primo luogo, l'Ltro consente alle nostre big di restare sopra il 90 o anche il 100% di liquidity coverage ratio con due anni di anticipo rispetto a Basilea 3. In un contesto di crescita delle sofferenze, inoltre, poter usare quel surplus di liquidi per comprare altri Btp e lucrare sulla differenza di rendimento (come accaduto nei trimestri scorsi) è un asso nella manica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica