Banche in utile grazie ai tagli al personale

Banche in utile grazie ai tagli al personale

In quattro anni, dal 2017 al 2020, le banche italiane realizzeranno oltre 45 miliardi di utili, grazie anche a un taglio delle spese del personale e a un cost-income (il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) fra i migliori di Europa. I numeri - anticipati ieri dall'agenzia Agi - sono stati elaborati dalla Fabi su dati Bce, Bankitalia.

La dimostrazione, secondo il sindacato, che il settore creditizio si sia rimesso in piedi, tornando alla redditività e asciugando il numero di dipendenti.

Nei piani industriali già approvati dei primi nove gruppi bancari italiani, sono previsti 30.114 esuberi: di questi, 16.434 già completati e 13.680 da realizzare nel biennio 2019-2020. Tagli compensati da nuove assunzioni di giovani: 1.538 nuovi ingressi, per il 57% donne.

Oggi il costo del lavoro pesa soltanto per il 30% dei ricavi. Nel dettaglio, nel 2017 e nel 2018, sono già stati realizzati 10 miliardi di utili l'anno, con il miglior risultato dal 2009. Nel 2019 secondo stime Abi si arriverà a 10,9 miliardi e a 14,3 miliardi nel 2020. Anche i costi operativi, che comprendono spese generali e spese per il personale, sono diminuiti passando dai 60,6 miliardi del 2016 (32,2 miliardi per il personale), a 55,8 del 2017 (30,2 miliardi per il personale) e 54,8 del 2018 (28,5 miliardi per il personale).

L'impegno per nuove assunzioni secondo il sindacato dei bancari non è sufficiente.

«Se nei prossimi piani industriali non si raggiungerà un maggior equilibrio fra prepensionamenti volontari e nuove assunzioni, la Fabi non sottoscriverà più nessun accordo», ha avvertito il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando i dati diffusi oggi. Nel fondo per l'occupazione giovanile ci sono«165 milioni di euro non ancora utilizzati».

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