Economia

"Il Banco vale più del prezzo di Borsa"

L'ad Castagna sull'ipotesi Opa: "Nessuna proposta ma l'interesse non mi stupisce"

"Il Banco vale più del prezzo di Borsa"

Le indiscrezioni circa un'offerta in arrivo, a stretto giro, sul Banco Bpm da parte di Unicredit ieri hanno tenuto banco al congresso Assiom Forex. L'istituto di Piazza Meda ha messo in chiaro che, se mai arrivasse una proposta, dovrebbe essere irrinunciabile.

Giuseppe Castagna, ad del Banco, pur sostenendo di non aver ricevuto al momento alcuna proposta, ha messo in risalto l'appeal del proprio gruppo. «Non mi stupiscono gli interessi dei terzi verso una banca che ha il nostro posizionamento, i nostri risultati, la nostra capacità di proiettarsi nel futuro con i risultati che abbiamo presentato», ha dichiarato. Il banchiere ha ricordato poi di «aver cercato in passato una possibilità di verifica di consolidamento» per la creazione di un terzo polo bancario. Una unione con Unicredit peraltro darebbe vita a un'entità con il 18% del mercato tricolore. In attesa che la situazione si definisca, Castagna ha inviato un messaggio a qualsiasi potenziale corteggiatore: non è sufficiente offrire un modesto premio rispetto alle quotazioni del titolo che non riflettono il valore del gruppo. «Siamo appena usciti da un percorso di ristrutturazione e abbiamo presentato un piano aggressivo. Pensiamo, tuttavia, che il mercato non abbia ancora pienamente riconosciuto quello che è il nostro percorso e il mio ruolo è far capire le enormi opportunità che la banca ha davanti a sé», ha rimarcato il banchiere.

Un'Opa, a giudizio degli analisti, dovrebbe considerare almeno un premio del 20% rispetto ai livelli di quotazione del Banco. Ma non manca chi ipotizza una percentuale maggiore, soprattutto in caso di Opa in titoli, così da convincere i soci di Piazza Meda dove siede un ricco parterre di fondazioni (tra cui, all'1,78%, Fondazione Crt presente in Unicredit) riunite in un patto di consultazione al 6,17% del capitale oltre numerosi investitori istituzionali (tra cui Capital Research Management Company al 4,99%). «Abbiamo un dialogo costante con i soci, naturale, nella fisiologia. Ma nulla di specifico nelle ultime ore», ha dichiarato Massimo Tononi, presidente del Banco, interpellato su un'eventuale intensificazione del confronto con gli azionisti.

«Il mercato è vivo, lasciamo fare al mercato, siamo rispettosi del mercato», ha ribadito il presidente dell'Abi Antonio Patuelli commentando le ipotesi di Opa sulla banca Piazza Meda. Ma l'operazione, su cui si allunga l'ombra di Mps, è politica prima ancora che finanziaria e si giocherà tra Roma, Bruxelles e Francoforte. Un matrimonio tra la seconda e la terza banca italiana rischia infatti di eliminare in un colpo solo due dei principali possibili interlocutori nel complesso processo di privatizzazione di Mps (in mano per il 64% al Tesoro) imposto dall'Europa, dopo l'interruzione, ad ottobre, delle trattative tra il Mef e Unicredit. E le autorità chiamate preventivamente ad avallare eventuali integrazioni potrebbero tenerne conto.

Dal palco dell'Assiom Forex, intanto, il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha sottolineato il suo impegno, insieme a quello della Bce, a verificare che le politiche di distribuzione dei dividendi rimangano improntate alla prudenza.

«È fondamentale che manteniamo la solidità del sistema», ha concluso.

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