Economia

Commissioni e prelievi: al bancomat cambia tutto

Prevista l’abolizione della commissione interbancaria mentre ogni banca deciderà quale deve essere la commissione da applicare al prelievo al bancomat

Commissioni e prelievi: al bancomat cambia tutto

Nel prossimo futuro ritirare denaro presso un bancomat potrebbe diventare sempre più difficile. Oltre che anche più costoso.Qualche giorno fa proprio qui su ilGiornale.it avevamo già parlato della situazione relativa al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat presso gli sportelli bancari automatici (Atm) convenzionati. Tra le novità più importanti, infatti, si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento di quella applicata al prelievo da parte del consumatore direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm. Forse un modo, questo per scoraggiare sempre di più l'uso del contante a favore dei pagamenti elettronici.

All’atto pratico se questo modello dovesse essere approvato i clienti avranno grattacapi in quanto si ritroveranno con un bel po’ di euro in meno in tasca. Chi ritira contante presso lo sportello di una banca di cui non è cliente potrebbe dover pagare non più una commissione interbancaria, se previsto dalle suo condizioni contrattuali, pari a 0,5 euro a prelievo ma una commissione di importo diverso a seconda della banca dove ritira. La commissione potrebbe essere anche più alta perché decisa discrezionalmente da ciascuna banca. Inoltre, i consumatori corrono il rischio di non sapere prima i costi di prelievo. Solo nel 2020 sono stati effettuati ben 510 milioni di prelievi per un controvalore di 80 miliardi e circa 510 milioni di commissioni. Non poco.

L’esito dell’istruttoria sarà comunicato dall’Antitrust entro la fine di quest’anno. Ma la prospettiva non piace a tutti. Voci critiche si sono levate anche all’interno della stessa Bancomat spa. Il motivo è semplice. Con il nuovo corso le banche piccole, che hanno una presenza meno capillare sul territorio, e quelle che hanno puntato sul digitale avrebbero uno svantaggio, perché sono i loro clienti a utilizzare maggiormente gli Atm degli altr, e più grandi, istituti.

Ma quello relativo ai costi è solo uno dei problemi che potrebbero ritrovarsi ad affrontare i clienti. Perché, come spiega il Corriere della Sera, vi è anche la questione delicata della riduzione del numero degli sportelli bancomat. Un calo che, come dimostrano i dati di Bankitalia, è già in fase di attuazione. Alla fine del 2019 in Italia esistevano 24.311 filiali, molte di meno di quelle del 2010 (33.663). Di conseguenza ci sono meno Atm disponibili. La difficoltà di trovare un punto di prelievo automatico riguarda soprattutto chi abita in Regioni dove la presenza di sportelli è più bassa e si accentua al Sud. "L’articolazione territoriale degli sportelli bancari operativi in Italia alla fine del 2019 mostra una maggiore presenza nelle regioni del Nord, che rappresentano il 57 per cento del totale nazionale. Il numero di sportelli ubicati nelle regioni del Sud e nelle Isole ammonta complessivamente al 22 per cento del totale nazionale", si legge in un report pubblicato dalla Banca d’Italia il 31 marzo del 2020.

In base ai dati del report sul Sistema dei pagamenti di Bankitalia pubblicato a ottobre del 2020 il numero di Atm multifunzione nel 2018 era di 31.807 mentre solo 5 anni prima 35.671. E il calo continuerà. Dall'1° luglio il gruppo bancario olandese Ing (Conto Arancio) chiuderà Atm e casse automatiche. La novità è stata comunicata ai suoi clienti, ben 1,3 milioni di persone solo in Italia. La chiusura riguarderà 63 casse automatiche sparse sul territorio nazionale e la contestuale riduzione delle filiali da 30 a 23.

Non resta che vedere se anche altri istituti seguiranno questo esempio.

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