Le autorità di vigilanza alzano il cartellino giallo sulle polizze assicurative abbinate a mutui e prestiti. Ivass e Banca d'Italia hanno infatti inviato una lettera agli intermediari assicurativi, banche incluse, in cui si chiede di agire nel più breve tempo possibile per rimuovere le «criticità» emerse, sia per come sono strutturati questi prodotti e sia per come vengono distribuiti. L'obiettivo è una maggior tutela del cliente-consumatore, che troppo spesso è gravato da alti costi, si trova di fronte a un'offerta rigida oppure non vede riconosciute le coperture ex post, senza adeguati chiarimenti invece alla stipula sul quadro di applicabilità della polizza stessa.
La lettera agli intermediari passa in rassegna tutta una serie di criticità emerse nelle polizze abbinate ai finanziamenti (Ppi - Payment Protection Insurance). L'idea di tali prodotti dovrebbe essere quella di proteggere il cliente da eventi che possano limitare la sua capacità di rimborsare il finanziamento. Ma spuntano invece contratti con esclusioni, limitazioni o carenze che riducono «significativamente» la portata delle garanzie. Ad alcuni assicurati ad esempio sono state negate coperture per morte o invalidità lamentando l'esistenza di malattie pregresse che avrebbero determinato l'impossibilità di stipulare la polizza. Si bacchetta, infine, una vendita «sistematicamente abbinata» del contratto assicurativo con il finanziamento o mutuo cui è legato. Certe polizze sono ancora proposte come «condizione necessaria per accedere al prestito». Ma i due contratti - quello assicurativo e quello di finanziamento - devono essere distinti e nella polizza deve venir riconosciuto il diritto di recesso di 60 giorni assieme al diritto di rimborso del premio versato in caso di recesso.
Nel frattempo, una pioggia di critiche ha caratterizzato una consultazione lanciata dalla stessa Bankitalia sulle nuove regole per la segnalazione di una serie di dati riguardanti gli strumenti finanziari offerti in Italia anche nei casi in cui non è richiesto un prospetto. Abi e Assosim, tra coloro che hanno risposto a via Nazionale, hanno giudicato il provvedimento «eccessivamente oneroso». Banche e altri intermediari, inoltre, hanno ricordato che molte delle informazioni sono già in possesso di Consob, suggerendo uno scambio di informazioni tra le due Autorità. Secca la risposta di via Nazionale: «La condivisione delle informazioni in comune non è immediatamente implementabile; in futuro si valuterà tale possibilità».
Quanto all'accusa di un eccesso di costi per il sistema, la Banca d'Italia ricorda che rispetto al sistema di segnalazione precedente «l'onere è diminuito in misura rilevante» in particolare per strumenti quali le cartolarizzazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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