Ancora un record per il debito pubblico italiano che arriva al massimo storico di 2.104,1 miliardi di euro. La Banca d'Italia ha registrato nel solo mese di novembre un aumento di 18,7 miliardi imputabile al fabbisogno del mese per 6,9 miliardi e all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro per 11,5 miliardi. Adesso le disponibilità liquide sfiorano i 60 miliardi di euro. Cifra imputabile ai pagamenti dei debiti Pa, ma anche una strategia del ministero dell'Economia che consiste nell'approfittare di un periodo positivo per le aste dei titoli pubblici per mettere fieno in cascina da tirare fuori in periodi meno buoni. Per Bankitalia, comunque, in dicembre è «molto probabile» una riduzione del debito.
L'andamento del debito era previsto dal governo. Il rischio viene dal rallentamento dell'economia e dall'andamento dei prezzi come quello certificato ieri dall'Istat. «Sussistono ancora rischi sul sentiero del risanamento», ha spiegato Sergio De Nardis capo economista di Nomisma, a partire dalla denominatore nella crescita del rapporto debito/Pil e dall'inflazione molto bassa che «possono ostacolare il percorso per la stabilizzazione del debito».
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