Una multa da sette milioni e mezzo di euro, più 80mila euro al giorno. È la brutta sorpresa arrivata ieri all'Italia dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea, che ha condannato il nostro Paese alla penale, per non aver recuperato gli aiuti di Stato concessi al settore alberghiero della Sardegna e dichiarati illegittimi dalla Commissione.
Nel 2008, la Commissione aveva stabilito che i 13,5 milioni di euro di contributi concessi dal governo italiano ad alcune imprese turistiche della Sardegna erano "incompatibili con il mercato comune" e illegittimi. Per questo, l'Italia avrebbe dovuto recuperare tale somma. Poi, nel 2012, dopo un ricorso per inadempimento presentato dalla Commissione, la Corte di giustizia aveva riconosciuto la mancata adozione dei provvedimenti necessari a recuperare i soldi concessi alla Sardegna. Ma, negli anni successivi, l'Italia non si è conformata alla sentenza e, nel 2018, la Commissione ha proposto un secondo ricorso, con cui era stata chiesta la condanna a una penalità e a una somma forfettaria.
La sentenza della Corte di giustizia è arrivata ieri, proprio mentre l'Italia è in piena emergenza per l'epidemia da coronavirus. Il nostro Paese dovrà pagare la somma forfettaria di 7,5 milioni di euro, più una penalità, partita ieri, di 80mila euro al giorno. La Penisola smetterà di pagare la milta di 80mila euro quotidiani quando avrà recuperato i 13,7 mln di aiuti incompatibili con il diritto Ue, che avrebbe dovuto farsi rimborsare entro l'11 settembre del 2014.
La Corte ha sottolineato che "i giudici italiani non possono disporre alcuna sospensione del recupero degli aiuti", dato che sia il tribunale dell'Unione Europea che la Corte hanno respinto la richiesta di annullamento della decisione della Commissione, risalente al 2008.
Più che una questione di cifre che, secondo quanto riporta La Verità, corrisponderebbero allo 0,025% di una normale legge di bilancio, si tratta di una brutta sorpresa a livello morale,
dato il difficile periodo che sta attraversando l'Italia, a causa dell'epidemia da Covid-19, che ha colpito particolarmente il Paese, provocando preoccupazioni e danni economici, tra gli altri, anche al settore turistico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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