Il "bazooka" di Mario Draghi e la mossa della Bce, che ha azzerato a sorpresa i tassi, non bastano ai mercati. Dopo una fiammata iniziale, infatti, le Borse ripiegano e chiudono in territorio negativo spaventate soprattutto dal drastico taglio alle stime per l’inflazione 2016 dell’Eurozona (+0,1% dal +1% stimato a dicembre) operato da Francoforte. Milano si salva comunque con un -0,5%, mentre accusano cali più corposi Parigi (-1,7%), Francoforte (-2,3%) e Londra (-1,78%) con forti vendite soprattutto sui titoli delle auto, delle materie prime e dell’energia.
A Piazza Affari, acquisti sulle banche con Bpm (+4,9%), Unicredit (+2,3%) e Banca Mediolanum (+1,5%). Bene anche le utility con A2A (+2,2%) e Snam (+1,7%). Per contro, dopo i conti in crescita Yoox Net-A-Porter cede il 5,2%: secondo gli analisti il mercato si aspettava un miglioramento dell’outlook 2016, che invece è stato confermato. Vendite anche su Moncler (-3,7%), sui petroliferi e sull’auto con Ferrari in rosso del 3,4%, Cnh del 3,3% e Fca del 2,9%. Sul resto del listino Astaldi è tra le peggiori e cede l’8,7% pagando le incertezze sulle dismissioni necessarie per tagliare il debito.
A livello settoriale, in Europa, perdono terreno le auto (-4,1% lo stoxx di settore), le materie prime (-3,7%) e l’energia (-3,2%); si difendono utility (-0,2%) e banche (-0,5%), quest’ultime a seguito della decisione della Bce sui tassi e sull’aste Tltro 2. Così a Parigi Carrefour cede il 6,5% dopo il calo dell’utile (-21%) nel 2015; giù anche Renault (-4,8%) e LafargeHolcim (-4,4%) mentre Bnp PAribas recupera l’1%.
Francoforte paga il calo delle auto con Daimler, Bmw e Volkswagen che cedono circa il 4% mentre Adidas recupera l’1,3%. K+S crolla del 10,4% dopo avere annunciato un calo dell’utile per quest’anno. Infine Londra che sconta il crollo dei titoli delle materie prime a partire da Anglo American (-5%) e Bhp Billiton (-5%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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