In Italia non è stata avviato un "costante percorso di riduzione" del debito e per questo motivo resta l'unico Paese in cui lo spread continua ad aumentare, complice anche le tensioni politiche interne. Ad affermalo, nel bollettino economico di fine anno, è la Bce che analizza lo stato dell'economia e degli altri Stati dell'eurozona.
L'economia europea resta debole e il debito elevato in molti Paesi e per questo motivo l'Eurotower invita i governi ad agire "in maniera efficace e tempestiva" per sostenere la crescita, considerando che sono state riviste al ribasso le stime sul Pil dell'area. Da Francoforte i dati ci dicono, difatti, che il prodotto interno lordo per il 2019 ha avuto una crescita dell'1,2% nel 2019, mentre sarà dell'1,1% nel 2020 e dell'1,4% nel 2021 e nel 2022. Restano, però, i rischi sulla crescita anche a causa di fattori geopolitici, al protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti. Vengono confermate le stime sull'inflazione, che dovrebbe attestarsi all'1,2% nel 2019, all'1,1% nel 2020, all'1,4% nel 2021 e all'1,6% nel 2022.
Pertanto, per la Bce tutti i paesi dovrebbero "intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita". E dopo questa dichiarazione il board dell'Eurotower prende una posizione sulla scia di Mario Draghi, le cui indicazioni hanno trovato piena condivisione da Christine Lagarde alla guida della Banca centrale la quale si dice pronta "ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l'inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all'obiettivo".
In questa cornice l'Italia è uno dei 4 Paesi (Belgio, Spagna e Francia) che continuano a registrare livelli di debito "molto elevati" e "per i quali non è stato ancora avviato un costante percorso di riduzione".
Il ritmo di riduzione degli elevati livelli di debito è "lento" avverte la Bce, e questa situazione rappresenta un motivo "di preoccupazione e dovrebbe essere affrontato in maniera risolutiva, anche ricorrendo a eventuali disponibilità straordinarie derivanti dai bassi tassi di interesse". Infine, la Bce ricorda che tutti i Paesi dovrebbero inoltre "intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.