Bce, più utili con i Btp E la Buba se la ride

Bce, più utili con i Btp E la Buba se la ride

Fin dall'avvio del Securities markets programme (Smp), il primo argine alzato da Mario Draghi contro la crisi del debito sovrano, la Bundesbank ha sempre visto come fumo negli occhi l'acquisto di titoli di Stato. Un'avversione confermata successivamente con la creazione dello scudo anti-spread, quell'Omt peraltro mai usato. Adesso, però, si scopre che i tedeschi, inflessibili custodi del tempio monetario, non possono poi del tutto lamentarsi dei Btp in pancia all'Eurotower.
Il motivo? Basta leggere l'ultimo bilancio della Banca centrale, che oltre a contenere il non trascurabile dettaglio che le fatiche di Draghi sono compensate con una paga più che doppia rispetto a quella di Lady Fed, ossia Janet Yellen (520mila dollari contro 201mila dollari), ricorda anche che nel 2013 la Bce ha realizzato un utile di 1,44 miliardi di euro, in forte crescita dai 995 milioni del 2012. Ebbene, ben 962 milioni di profitti sono stati resi possibili proprio grazie agli interessi maturati sui bond acquistati durante l'Smp, concluso nel settembre del 2012. In base allo statuto della Bce, gli utili vanno quindi ripartiti agli azionisti, che altri non sono che le singole banche centrali nazionali, in ragione delle quote possedute. E la Buba, col suo 18,9%, è il principale socio di riferimento, seguito dalla Banque de France (14,22%) e quindi da Bankitalia (12,50%). Dove Draghi, quand'era governatore, guadagnava molto di più (757.714 euro) di adesso.
Nonostante i tedeschi si siano lamentati più volte della regola del voto capitario che impedisce di far pesare il pacchetto di quote posseduto, essere l'azionista number one dell'Eurotower qualche vantaggio, in fondo, lo riserva. Sotto forma, nel caso specifico, di circa 260 milioni di euro di dividendi - sul totale degli 1,37 miliardi che è stato deciso di redistribuire alle banche centrali - che Hans Weidmann può ora passare a incassare. Grazie, appunto, anche a quei Btp, Bonos o Sirtaki-bond trattati come carta straccia.
L'ultimo bilancio è, tra l'altro, un buon punto di osservazione per vedere l'ammontare dei bond sovrani ancora custoditi nei caveau dell'istituto al 31 dicembre dello scorso anno. Ebbene, in portafoglio i titoli di Stato dell'Eurozona ammontavano a un totale nominale di 185,7 miliardi.

Nel dettaglio, l'Eurotower deteneva 89,7 miliardi di titoli tricolori (con un valore di libro di 86,8 miliardi mentre la vita residua media è di 4,1 anni), 38,8 miliardi della Spagna, 27,7 miliardi della Grecia, 19,8 miliardi del Portogallo e 9,7 miliardi dell'Irlanda.

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