Economia

La Bce taglia i tassi Lo spread a 458 punti, Milano a picco: -3%

L’istituzione monetaria ha operato una nuova manovra espansiva. Ora i tassi di interessi sono allo 0,75%. Draghi: ripresa graduale. La Bce ha azzerato i tassi che pratica sui depositi di breve termine custoditi per conto delle banche

La Bce taglia i tassi Lo spread a 458 punti,  Milano a picco: -3%

Il costo del danaro nell’area euro scende allo 0,75% segnando un nuovo minimo storico. A stabilirlo è stata la Banca centrale europea che ha ridotto di 0,25 punti percentuali il principale riferimento sui tassi di interesse dell’area euro, rispetto all’attuale 1 per cento.

Con il quadro economico che ha mostrato un deterioramento negli ultimi mesi, l’istituzione monetaria ha così rotto gli indugi e ha operato una nuova manovra espansiva dopo sei mesi in cui li ha confermati all’1%.

Questa decisione è in linea con le attese dei mercati. Inoltre la Bce ha azzerato i tassi che pratica sui depositi di breve termine custoditi per conto delle banche, che precedentemente erano allo 0,25 per cento, misura che indirettamente potrebbe tentare di favorire l’afflusso di liquidità nell’economia reale.

Infine la Bce ha anche ridotto di 0,25 punti anche il tasso sulle operazioni di rifianziamento marginali, che così cala all’1,50 per cento. Tutte queste variazioni hanno decorrenza dall’11 luglio prossimo.

Il presidente della Bce, Mario Draghi ha affermato che la "pressione sull'inflazione è calata ulteriormente" e che a preoccupare Francoforte non è la spinta inflazionistica ma le deboli prospettive di crescita economica.

"Nell'Eurozona c'è un'elevata incertezza. La ripresa sarà graduale. Anche perché nel secondo trimestre i dati macro indicano una situazione più debole", ha spiegato Draghi. Che poi ha aggiunto che l'inflazione, nel 2013, dovrebbe tornare sotto il 2% dopo un progressivo calo durante la seconda parte dell'anno.

Le parole di Draghi non sembrano convincere i mercati. Piazza Affari maglia nera del listino europeo con il Ftse Mib che perde il 3% in scia ai tonfi delle banche dopo le parole di Mario Draghi che ha detto di vedere ancora rischi per l’economia di Eurolandia. In fondo al listino milanese quindi UniCredit e Intesa Sanpaolo che perdono, rispettivamente, il 6,3 e il 5,9 per cento.

Continua a salire lo spread tra il btp e il bund tedesco. Lo spread tra Btp decennali e Bund equivalenti vola a 458 punti base, a un un tasso del 6%, dopo le pessimistiche previsioni di Draghi per l’area euro.

Il differenziale tra Bonos e Bund s’impenna a 529 punti con rendimento del 6,7%.

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