Ben Ammar: «Telecom ascolti Sawiris La7 va ceduta subito»

«Ti Media va venduta». Lo dice il consigliere di Telecom Italia, Tarak Ben Ammar, che ieri ha convocato un'affollatissima conferenza stampa per comunicare l'acquisto, tramite la sua Prima tv, da Naguib Sawiris, dell'emittente egiziana On Tv. «Non possiamo permetterci di tenere La7 - ha detto Ben Ammar - che quest'anno perderà 120 milioni». E, vista la cifra, si capisce anche perché siano pochi quelli che possono permettersi di acquistarla. Agli advisor, infatti, per ora sono arrivate solo due manifestazioni di interesse: dai fondi Clessidra ed Equinox, e da Cairo, con offerte non superiori, pare, a 300 milioni di euro. E Ben Ammar, pur essendo anche consigliere di Mediobanca, giura di non conoscerle. «Le saprò in consiglio - ha detto - che deciderà poi cosa fare». E lo stesso vale per l'offerta di da 3 miliardi di euro fatta da Sawiris per Telecom Italia. «Sono amico di Sawiris, ma lui ha trattato da solo la vicenda - ha spiegato Ben Ammar- e si sa quali sono le perplessità dei soci, come Telco e Fossati, che hanno le azioni in portafoglio a prezzi alti. Saranno comunque gli advisor a negoziare il prezzo del possibile aumento di capitale».
Ben Ammar, dunque, tiene la porta aperta all'amico egiziano da cui ha appena acquisito una rete televisiva con 500 dipendenti per «alcune decine di migliaia di euro». Forse un prezzo simbolico perché, in realtà, Sawiris, cristiano copto, ha dovuto vendere la sua emittente televisiva egiziana e trasferirsi in Francia, in quanto inviso al regime comandato dal partito dei Fratelli Musulmani.
Oggi, comunque, è il gran giorno di Telecom e del suo presidente Franco Bernabé che dovrà portare in consiglio le proposte per Ti Media e per lo scorporo della rete. Quanto all'investimento di Sawiris, al quotidiano Les Echo Bernabè ha spiegato che «Sawiris ha parlato molto ma formulando solo un'offerta generica: non credo, comunque, che dietro ci sia l'ombra di Carlos Slim». Secondo Bernabé infatti il magnate messicano delle tlc ha già molti problemi con gli investimenti fatti in Olanda e Austria. Quanto alla rete, per Bernabé il cda ha gli elementi per decidere. Il presidente ha parlato dell'esperienza positiva di Bt che, grazie allo scorporo della rete confluita in una società creata ad hoc, ma di cui ha mantenuto la maggioranza, «è riuscita a invertire la tendenza sul calo dei profitti degli operatori ex-monopolisti». Intanto la controllata Tim Brasil, che potrebbe concorrere per l'acquisto dell'operatore fisso Gtv, ieri ha ampliato le sue linee di credito a 1,4 miliardi.


Mentre Ben Ammar ha promesso anche un'offerta all'asta frequenze tv, escludendo però la valutazione «monstre» da 1,2 miliardi fatta dal governo. Sul regolamento dell'asta il consigliere di Mediaset, Gina Nieri, ha parlato di «guazzabuglio insolubile» che non porterà «né i miliardi indicati né allo sviluppo del settore».

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