Economia

Berlino attacca Moody's: "Noi perno d'Europa"

Moody's taglia l'outlook tedesco mandando su tutte le furie la Merkel. Interviene pure l'Eurogruppo. Come faceva per difendere i "Pigs", Juncker: "I fondamentali di Berlino sono sani"

Non ci sta la Germania a farsi trattare alla stessa stregua dei Paesi periferici del Vecchio Continente. Berlino come uno dei qualunque Pigs, quei Paesi spreconi che hanno anteposto gli sperperi al rigore. Eppure adesso la Germania non gode più: il killer degli Stati in difficoltà, mandati sul lastrico al solo scopo di arricchirsi alle loro spalle, è finito nel tritacarne dell'agenzia di rating Moody's che gli ha tagliato l'outlook minando in questo modo la "tripla A" tedesca. Tanto che il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker è dovuto intervenire - proprio come faceva coi Pigs - per difendere la cancelliera Angela Merkel e assicurare che la Germania ha fondamentali solidi.

"La Germania continua a esercitare il suo ruolo di ancora di stabilità della zona euro", ha tuonato ieri sera il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble subito dopo l’annuncio dell’agenzia americana che ha rivisto al ribasso l’outlook della Germania. E ancora: "La Germania lavorerà con i suoi partner per superare il più rapidamente possibile la crisi del debito europeo". Frasi di circostanza che da una parte servono a mostrare i muscoli ricordando a tutta l'Eurotower che Berlino resta il perno del Vecchio Continente, dall'altra mostrano un marcato nervosismo in casa Merkel. L'economia tedesca è stata messa in dubbio. Proprio come mesi fa era stato fatto per Francia, Italie e Spagna. La Germania trattata alla stessa stregua di quei Paesi che lei stessa ha contribuito a trascinare nel baratro. Non a caso, proprio come faceva per tutelare i Paesi in difficoltà economica, Juncker si è subito affrettato ad assicurare che i fondamentali di Germania, Olanda e Lussemburgo (finora i più virtuosi dell’Eurozona) sono "sani". "Riaffermiamo il nostro impegno a garantire la stabilità dell’Eurozona nel suo insieme", ha affermato il presidente dell’Eurogruppo spiegando che il report di Moody's conferma "un rating molto forte di cui godono alcuni Paesi dell’area euro grazie a fondamentali solidi". In realtà, la decisione dell'agenzia statunitense nasce dalla maggiore incertezza che è venuta a crearsi in Europa adesso che non si esclude la possibilità di un’uscita della Grecia dalla moneta unica e il rischio che anche la Spagna vada incontro al default. Nel rivedere al ribasso l’outlook della Germania Moody’s ha osservato la "vulnerabilità del sistema bancario tedesco al rischio di un peggioramento della crisi del debito dell’area euro", con le banche tedesche esposte ai paesi più in difficoltà, soprattutto Italia e Spagna.

Proprio oggi, il responsabile dell’economia del governo catalano Andreu Mas Colell ha fatto sapere che la Catalogna chiederà l’aiuto del governo centrale spagnolo. Tuttavia, il Dipartimento economico della Generalitat de Catalunya a Catalogna ha subito smentito di aver già chiesto aiuti finanziari allo Stato centrale spagnolo, anche se ammette che sta esaminando la possibilità di far ricorso ad uno strumento di supporto. La Catalogna sta valutando la situazione e le sue difficoltà, ammettono da Barcellona, e decideremo se
avvalerci dello strumento di liquidità di supporto dello Stato centrale. Precedentemente l’ipotesi che anche questa regione stesse chiedendo aiuti aveva accentuato gli allarmismi e le perdite alla Borsa di Madrid. Venerdì scorso una richiesta in tal senso era giunta dalla regione autonoma di Valencia, e ora si teme che la stessa sorte tocchi alle altre e a quello che è il motore dell’economia reale della Spagna: la Catalogna per peso economico è seconda solo a quella di Madrid, con una rilevanza analoga a quella del Portogallo.

Nel pomeriggio Madrid modera lievemente i ribassi al meno 2,34%.

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