Dite la verità: non vi piacerebbe incassare un assegno con in calce la firma del capo supremo della Fed, Ben Bernanke? George Lee Reid lha fatto, riscuotendo uno chèque da 900 dollari. Adesso, però, ha un piccolo problema: è ricercato dalla polizia americana. Per furto dintentità e frode bancaria.
La disavventura di Bernanke, ricostruita da Business Week, risale al 7 agosto 2008, cioè poche settimane prima dellesplodere di una delle più grandi tempeste finanziarie del secolo segnata dalla débâcle di Lehman Brothers. Quel giorno la moglie di Ben, Anna, subisce il furto della borsetta, mentre si trova seduta a un tavolo di un negozio Starbucks a Washington. Per il borsaiolo è un bel colpo: nella borsetta si trova la patente, il codice fiscale, quattro carte di credito e un libretto di assegni cointestato di Wachovia. Su ogni assegno è stampato oltre al numero di conto bancario, anche lindirizzo di casa e il numero di telefono. Quello stesso giorno Anna Bernanke denuncia il furto subito alla polizia di Washington, ma sei giorni dopo un uomo entra in una filiale della Bank of America nella contea di Prince George e incassa una serie di assegni emessi da altri, fra cui uno della famiglia Bernanke per 900 dollari.
Avendo subito denunciato laccaduto alla polizia e per conoscenza alla sua banca, i Bernanke non hanno subìto alcun danno finanziario da questa vicenda, ma resta indubbiamente irritazione per essere finiti nelle grinfie di una rete criminale. «Il furto di identità è un crimine serio che colpisce milioni di americani ogni anno», ha dichiarato il riconfermato presidente della Fed in una risposta scritta a Newsweek. La rete è già stata tratta in arresto, a cominciare dalla mente del gruppo, Clyde Austin Gray jr.
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